Cerca

Blitz antiracket a Napoli Est, il ras dei Formicola è in fuga

Blitz antiracket a Napoli Est, il ras dei Formicola è in fuga

Il capozona Giuseppe Attanasio è irreperibile: catturato il fratello. Agguati e pestaggi: scatta la retata tra Barra e San Giovanni

NAPOLI. La longa manus della criminalità organizzata continua ad allungarsi minacciosa sulla periferia est di Napoli e lo Stato lancia l’ennesima controffensiva nella speranza di arginare sul nascere una nuova escalation di terrore e sangue. Grazie a una delicata attività di indagine andata avanti per un anno e mezzo, la Procura antimafia ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di quattro misure di custodia cautelare. Nel mirino degli inquirenti sono così finiti alcuni volti di spicco del clan Formicola, storica cosca fino a poco tempo fa radicata nel Bronx di via Taverna del Ferro e di recente, dopo lo scontro con i Silenzio, trasferitasi al Parco Vitale di San Giovanni a Teduccio. Ordine di arresto, dunque, per i fratelli ras Andrea Attanasio e Giuseppe Attanasio, ma anche per i presunti sodali Marco Cozzolino e Luigi Di Perna. Tutti da tempo noti agli archivi delle forze dell’ordine, i quattro indagati devono a vario titolo rispondere di un tentato omicidio, di un episodio estorsivo e di violenza privata. Il blitz degli uomini in divisa non è però filato liscio fino in fondo: Giuseppe Attanasio è infatti riuscito a far perdere le proprie tracce prima che le forze dell’ordine gli stringessero le manette ai polsi.

Le ricerche sono ad ogni modo già partite e non è da escludere che l’individuazione del ricercato possa arrivare da qui alle prossime ore. Gli Attanasio - vale la pena ricordarlo - sono più volte balzati alla ribalta della cronaca nera e giudiziaria, anche per gravi fatti di sangue. L’ultima volta risaliva al luglio dello scorso anno, quando nel mirino del commando di morte è finito il 36enne di San Giorgio a Cremano, Andrea Attanasio, ex “enfant prodige” del clan Formicola del Parco Vitale e già imputato, ma poi assolto, insieme al fratello Giuseppe per l’omicidio del ras Agostino Ascione. Il pluripregiudicato, centrato da un colpo di pistola all’addome, era finito in prognosi riservata all’Ospedale del Mare. Nel raid era rimasto gravemente ferito anche l’uomo che si trovava in compagnia di Attanasio, il 30enne Marco Cozzolino (anch’egli coinvolto nell’ultima indagine): un proiettile gli aveva causato la frattura di tibia e perone.

L’imboscata è scattata alle 12,45 del 6 luglio in via delle Ville Romane, a Barra. I killer, due con tutta probabilità, hanno agito incuranti del rischio di essere notati da decine di passanti e del fatto di trovarsi a pochissimi metri dalla sede del Giudice di Pace e dalla stazione dei carabinieri di Ponticelli. Ad ogni modo l’incursione è stata implacabile: individuati gli obiettivi, il commando ha infatti esploso almeno colpi di pistola. Uno ha centrato Attanasio, l’altro Cozzolino, un terzo si è invece conficcato sul parabrezza di un’auto di proprietà di una persona risultata del tutto estranea alla vicenda. Mentre le due vittime si trovavano a terra sanguinanti, il gruppo di fuoco si è rapidamente dileguato ma non è dato sapere se in direzione del Lotto Zero o di San Giovanni a Teduccio. Ricevute le prime richieste di intervento, nel giro di pochi minuti si sono subito precipitati sul posto gli uomini della polizia. Il 36enne di San Giorgio a Cremano, parente stretto da parte di madre dei boss del clan Formicola, nel 2017 si è visto cancellata la pesantissima condanna all’ergastolo per l’assassinio di Agostino Ascione, il delitto del gennaio 2009 che aveva poi portato, due anni dopo, all’agguato di via San Giorgio Vecchio in cui rimase ucciso l’innocente Vincenzo Liguori: il vero obiettivo era però il ras Luigi Formicola.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori