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Agguato tra la folla davanti a bar Gravissimo il ras Vitale Troncone

Agguato tra la folla davanti a bar Gravissimo il ras Vitale Troncone

Spunta l’ipotesi di una vendetta per l’omicidio del 71enne Antonio Volpe

NAPOLI. Tanto tuonò che piovve. Le minacce, le “stese”, la morte violenta del nipote-autista e infine l’agguato al ras Vitale Troncone: 53enne con precedenti per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ritenuto a capo di un gruppo malavitoso omonimo, ora ricoverato nell’Ospedale del Mare in pericolo di vita. L’interessato ha sempre respinto l’accusa, anche quando il clan e non lui personalmente fu tirato in ballo a proposito del clamoroso omicidio del 71enne Antonio Volpe, manager di camorra per gli investigatori e consigliere economico dei Cesi secondo il pentito Antonio Carra. Ma da ieri l’ipotesi si riaffaccia tra coloro che svolgono le indagini coordinate dalla Dda: una vendetta per la guerra al rallentatore di Fuorigrotta, ma che sembra accelerare. Il bilancio finora è di 3 omicidi, un grave ferimento e 3 “stese” in 26 mesi, come spieghiamo meglio nell’articolo a parte. Vitale Troncone non è un bersaglio difficile. Frequenta abitualmente via Caio Duilio, dove si trova anche il bar omonimo di famiglia.

I 2 sicari sono entrati in azione alle 11, in sella a uno scooter e con il volto coperto da caschi, circostanza che rende poco utili le immagini estrapolate da una telecamera privata. Anche ieri, giorno di shopping e ultimi acquisiti per il cenone della Vigilia di Natale, Il 53enne era nei pressi del locale e parlava con un altro uomo, ancora sconosciuto, quando si è accorto della moto a poca distanza dal marciapiede. Nei pochi secondi che probabilmente gli hanno salvato la vita si è spostato quel tanto che è bastato per evitare di essere centrato in pieno dai 4 proiettili esplosi tra la folla dall’esecutore materiale del tentato omicidio. Il rischio di una vittima innocente, un passante o un avventore, è stato forte.

Vitale Troncone, ferito da 2 colpi a uno zigomo e alla gamba destra, è crollato a terra mentre i malviventi fuggivano a tutto gas. In quel momento in quel tratto di via Caio Duilio c’erano almeno una ventina di persone secondo le testimonianze, sia pur vaghe e frammentarie, raccolte dai carabinieri della compagnia Bagnoli, che indagano con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale e il coordinamento della procura antimafia. Sul posto sono stati repertati 4 bossoli calibro 9x21, tipico degli agguati di stampo camorristico, e altre tracce che potrebbero rivelarsi utili nel prosieguo dell’inchiesta. La pista principale, e non potrebbe essere diversamente, conduce allo scontro cominciato con l’omicidio Mercurio e salito di livello con l’agguato sotto casa ad Antonio Volpe. Il primo era legato ai Troncone, il secondo ai Bianco e negli ultimi tempi ai Cesi. Ecco perché ieri mattina sono scattate nel più breve tempo possibile perquisizioni a carico di  presunti affiliati ai clan di Fuorigrotta, che finora hanno dato esito negativo. Quando starà meglio Vitale Troncone, prima trasportato al San Paolo e poi trasferito all’Ospedale del Mare, sarà interrogato. Per adesso le sue condizioni non lo permettono.

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