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Maddalena Imperatore “ras” del clan Marino-Manganiello

Maddalena Imperatore “ras” del clan Marino-Manganiello

Al telefono la donna parla con distacco di Tina Rispoli che potrebbe andare verso il proscioglimento. Per il gip «era la referente del gruppo in assenza del marito Roberto Manganiello»

NAPOLI. La principale figura femminile nel clan Marino-Manganiello delle Case Celesti non è Immacolata Rispoli, che sarebbe sulla strada di un possibile proscioglimento da ogni accusa, ma Maddalena Imperatore. Mentre per “Tina” (vedova del ras Gaetano “moncherino” e moglie del neomelodico Tony Colombo) il gip ha risposto picche alla richiesta della Dda, per l’altra indagata concorda nell’assegnarle un incarico di primo piano nell’organizzazione del clan alleato della “Vanella Grassi”. «Il ruolo di gestione dei pagamenti dei partecipi (al sodalizio, ndr) è chiaramente consacrato dal tenore dei colloqui. Nondimeno la donna risulta compenetrata nelle dinamiche del gruppo, essendone la referente in assenza del marito Roberto Manganiello», scrive il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza eseguita il 10 ottobre scorso.

Secondo la pubblica accusa (ferma restando la presunzione d’innocenza di tutti gli indagati fino a eventuale condanna definitiva) il ras Roberto Manganiello, alter ego dei Marino nella direzione del clan, aveva impartito a Maddalena Imperatore disposizioni precise. La donna nella distribuzione degli utili le ricordava agli affiliati, invitandoli ad eguali divisioni nel rispetto del marito latitante. Questi ultimi, a dimostrazione del ruolo di collegamento, si rivolgevano a lei per stabilire un contatto con il marito. Ma nell’inchiesta che vede 32 indagati (di cui 9 in stato d’arresto) c’è un passaggio interessante

Il gip sottolinea come parlando a telefono Maddalena Imperatore mostrava un certo distacco verso “Tina” Rispoli, a dimostrazione che quest’ultima era ed è avulsa dalle logiche del clan MarinoManganiello. Al tempo stesso l’intercettazione secondo l’accusa dimostrerebbe la centralità della moglie del ras Roberto, al punto che i componenti della coppia sono considerati dalla Dda “capi e promotori” dell’organizzazione. L’ultimo a essere arrestato, tra i destinatari della misura, è stato Luigi Cioffi, che si è consegnato in questura chiudendo in sostanza la prima fase dell’inchiesta in cui sono 32 gli indagati. Tra essi in 9 sono finiti in carcere mentre ha ricevuto la notifica dietro le sbarre, dove già si trovava per altri reati, lo stesso Manganiello. L’inchiesta è per camorra e droga, di 416bis rispondono in 13: Roberto Manganiello, 40 anni, Maddalena Imperatore, 40enne, Lorenzo Celentano, 26 anni, Mariano Isaia, 46, Luigi Cioffi, 35, Gaetano Magro, 47, Crescenzo Marino, Mario Attrice, Immacolata Rispoli, Salvato re Sanges, 32enne, Raffaele Barretta, Francesco Montemurro, 44 e Marco Scaglione, 32enne. Di essi sono rimasti a piede libero, a parte “Tina” Rispoli, Marino e Attrice. Secondo l’accusa formulata dalla Dda, Roberto Manganiello e Maddalena Imperatore sarebbero stati i promotori e direttori del clan; Lorenzo Celentano il luogotenente. La base dell’organizzazione si sarebbe confermata ancora una volta la roccaforte delle Case Celesti a Secondigliano.

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