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31 Dicembre 2021 - 07:00
L’indomita donna della mala stabiese freddò il killer del marito e minacciò Cutolo
CASTELLAMMARE DI STABIA. «Se fosse vero che Umberto ha ucciso Pasqualino, dovrei soltanto suicidarmi». Sta in questa frase la tragedia della vita di “Pupetta” Maresca, morta per cause naturali l’altro ieri sera nella sua abitazione di Castellammare di Stabia. Non credeva alla colpevolezza del secondo marito, o voleva convincersene, e rispose con prontezza alla domanda del giornalista Salvatore Maffei, maestro di cronaca giudiziaria che per “Oggi” intervistò lei e Ammauro durante la latitanza del ras. Ma i dubbi e i sospetti su quella vicenda straziante, tanto più che il corpo del giovane non è mai stato trovato, la prima donna boss nella storia della camorra li ha portati nella tomba insieme ai tanti segreti di un’esistenza fuori dai confini della legge. Oggi alle 10, nella parrocchia di Sant’Antonio a Castellammare di Stabia, si celebreranno le esequie della 86enne Assunta Maresca in forma solenne. Circostanza contro cui ha protestato il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: “Prefetto e Questore non concedano funerali pubblici a questa camorrista celebrata in queste ore sui social come una star. Per le vittime c’è sempre molta meno attenzione: un paradosso.
Adesso che è morta leggiamo sui social una sorta di glorificazione di questa donna che ha rappresentato uno dei simboli della camorra e della violenza sul nostro territorio. La mitizzazione dei boss come è già successo con Raffaele Cutolo va assolutamente evitata”, ha dichiarato l’esponente politico. Vedova del boss Pasquale Simonetti, detto “Pascalone ’e Nola” e sorella di Pasquale e Ciro Maresca, detti “Lampetiello”, “Pupetta” successivamente si innamorò del camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelle. Protagonista di diversi fatti di sangue, di estorsioni, omicidi, ha scontato diverse condanne per numerosi crimini. Nel 1986 la sezione misure di prevenzione del tribunale di Napoli stabilì che era affiliata alla Nuova Famiglia e perciò dispose la confisca dei beni. Ma più che la sua storia giudiziaria, molta nota, fanno effetto alcuni episodi a margine dell’attività di madrina di camorra. Addirittura, dopo aver ucciso Orlando, durante la latitanza si fece intervistare da Dario Sorrentino, corrispondente storico da Castellammare di Stabia del “ROMA”. Ancora: quando negli anni ’80 dichiaro guerra a Raffaele Cutolo, lo fece con una conferenza stampa organizzata al Circolo della Stampa di Napoli. Era il 1982 e tuonò: «“Lasciate stare i miei fratelli (i cutoliani volevano ammazzare in particolare Ciro, ndr). Veniamo a casa e accirimm i bambini nelle culle!».
Durante la conferenza stampa, tento di porre una domanda Franca Maria Trapani. Pupetta rispose: «Statte zitta, cu te parlo dopo...». La giornalista era corrispondente di “Gente” e aveva scritto molti articoli sul rapporto tra la Maresca e Umberto Ammaturo, la maggior parte sgraditi all’interessata. Sempre in quell’occasione non si nascose dietro il dito nel darsi una collocazione camorristica: «se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quell’uomo, allora io mi ritengo affiliata a questa organizzazione».
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