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31 Dicembre 2021 - 07:00
Sequestrati beni per oltre 24 milioni di euro
NAPOLI. Un bilancio dai numeri imponenti, a cominciare dagli arresti: 3.280, tra cui 40 latitanti. Poi diverse operazioni contro la criminalità organizzata, piaga eterna di Napoli e provincia, per finire ai ben 14.210 denunciati per vari reati. Il 2021 per i carabinieri del Comando provinciale si chiude così, comprendendo anche i sevizi nell’ambito dei controlli anti Covid-19 e quelli “ad alto impatto” per far sentire la presenza dello Stato sul territorio. Anche in questo caso qualche dato aiuta a capire la portata dell’impegno dell’Arma: 535.351 persone identificate, 290.671 veicoli controllati. Importanti i 2 arresti eseguiti a marzo scorso e qualche giorno fa dei latitanti Vincenzo Ciriello e Gaetano Guarino.
Il primo è stato scovato in Francia, nella città di Avignone mentre l’altro in Tunisia. Entrambi erano inseriti dal Ministero dell’Interno nell’elenco dei latitanti pericolosi e sono stati bloccati grazie all’impegno profuso dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, coordinati dai magistrati della Dda. Tra le operazioni più importanti va ricordata quella che ha consentito di colpire duramente il clan Sibillo (sodalizio denominato, in gergo cinematografico, “Paranza dei Bambini”), attivo nel centro storico. Ventuno le persone arrestate dalla compagnia Napoli Centro su ordinanza di custodia cautelare per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e sfruttamento della prostituzione. Nella stessa circostanza i militari sequestrato un “altarino celebrativo” abusivamente edificato, in onore del promotore del sodalizio Emanuele Sibillo, deceduto in un agguato di stampo camorristico il 1° luglio 2015. Nell’edicola votiva c’era anche un busto in gesso con le sembianze del giovane “Es17”.
A Torre Annunziata sono stati molteplici i colpi inferti alla criminalità organizzata da parte dei militari del gruppo della città oplontina. Importanti i 19 arresti del 30 novembre scorso che hanno interessato i clan camorristici Gionta e IV sistema. Enorme, inoltre lo screening realizzato per scovare i furbetti del reddito di cittadinanza. I carabinieri del comando provinciale hanno compiuto tra Napoli e provincia una campagna di controllo e verifica sulla legittimità della percezione del sussidio che ha visto impegnati tutti i reparti territoriali, dell’Ispettorato del Lavoro dell’Arma con la collaborazione dell’Inps. Scoperti 2411 persone che percepivano indebitamente il beneficio per una truffa ai danni dello Stato di oltre 5 milioni di euro. Aggrediti poi i patrimoni illecitamente accumulati: quest’anno sono stati sequestrati beni per un valore complessivo pari a 24 milioni 724mila euro. A parte la lotta al traffico di droga, che ha fruttato i consueti ottimi risultati, un’altra questione in cui si investono molte energie è la devianza giovanile. Molti i ragazzi che fanno uso di armi o le portano con loro senza conoscere le conseguenze delle proprie azioni. Durante i servizi, specie nei weekend della movida, viene utilizzato il metal detector per scovare armi nascoste addosso a giovanissimi.
Riguardo le fasce deboli non possiamo dimenticare gli anziani, bersagli soprattutto di truffe. contro questi spregevoli reati l’arma da molto tempo fa rete con le altre istituzioni, organizzando incontri anche nelle parrocchie e nelle associazioni per spiegare agli anziani come tutelarsi. Tra le iniziative anche la diffusione di un poster sul quale sono riportati semplici consigli per difendersi dai truffatori. Quanto mai importante il lavoro svolto dall'Arma in favore degli anziani che hanno bisogno di prelevare la pensione presso gli uffici postali attraverso la delega al ritiro concessa ai militari dell'Arma. Nel corso di quest'anno 39 sono state le pensioni ritirate (185 dall'inizio dell'attivazione della convenzione con poste italiane, 6 aprile 2020).
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