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03 Gennaio 2022 - 20:12
I cittadini si interrogano sulla morte di giovani gatti che non manifestavano alcun malore
CASTELLAMMARE DI STABIA. Da giorni si notano nelle aiuole, ai cigli delle strade, nei cortili dei condomìni; gatti giovani, morti senza un apparente motivo. E gli abitanti del rione San Marco, dove si sta verificando questa penosa morìa di felini randagi, sono preoccupati. Nessuno sa spiegarsi questo fenomeno. Si fanno congetture: qualcuno sta avvelenando i gattini che gli abitanti accudiscono amorevolmente? Si stenta a crederlo, perché i gatti del quartiere sono adottati un po' da tutti i residenti e lo si vede dalle loro belle pellicce pulite e lucide. Ma questa brutta storia va avanti dal Capodanno. Tanto che si potrebbe anche ipotizzare che a provocare la morte dei gattini di quartiere possano essere stati i sobbalzi del cuore per la paura dei fuochi pirotecnici sparati nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, nonostante i divieti. Rispetto agli umani, infatti, gli animali percepiscono i suoni e i rumori in modo amplificato. E la notte di Capodanno la città si è trasformata in un campo di battaglia. L'ordinanza emessa dal presidente della Regione Campania, Enzo De Luca, e dal sindaco Gaetano Cimmino, non è stata rispettata. Eppure, tutta la cittadinanza era stata avvertita dei rischi per l'incolumità di ciascuno nel maneggiare i petardi, ma anche per la salute dei cani e dei gatti, degli uccellini e di qualsiasi altro animaletto indifeso che rischia di morire d'infarto a causa delle esplosioni violente. È dunque possibile che siano stati proprio i botti della mezzanotte a uccidere i gattini del rione San Marco. Se la loro morte potrà convincere i più testardi a evitare il prossimo anno di ripetere questa pericolosa tradizione, più delle ferite riportate da chi è dovuto ricorrere al Pronto Soccorso a causa delle ustioni dovute allo sparo dei fuochi d'artificio, ebbene, il sacrificio dei poveri gattini non sarà stato inutile. Ma sarebbe stato meglio vederli saltellare in giro portando allegria nelle strade del rione, piuttosto che oggi dover cercare il "colpevole" da accusare e la ditta da incaricare per la rimozione della carcassa del gatto.
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