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04 Gennaio 2022 - 07:00
Tra i killer affiliati ai clan di Fuorigrotta,di Bagnoli e del Rione Traiano
NAPOLI. Per ora è solo un’ipotesi investigativa, ma sempre più presa in considerazione. Un commando misto, con killer di Fuorigrotta, Rione Traiano e Bagnoli, sarebbe entrato in azione per uccidere Andrea Merolla (10 novembre) e Vitale Troncone (23 dicembre). Probabilmente composto dalle stesse persone, che nel primo caso hanno compiuto la missione di morte e nel secondo hanno fallito. In ogni caso la vendetta sarebbe stata identica: l’agguato a un componente del clan Iadonisi, Salvatore Capone, non è chiaro se soltanto perché appartenente all’alleanza nemica o perché avrebbe partecipato agli assalti armati in via Caio Duilio (o a uno solo). Circostanza che ha ormai poca importanza. Le indagini sugli ultimi episodi della faida di Fuorigrotta sono condotte da polizia e carabinieri, ma il coordinamento della procura fa sì che ci sia uno scambio informativo tra gli investigatori. Anche perché è indubbio il collegamento tra i 3 fatti di sangue, l’ultimo avvenuto nella notte di Capodanno, intorno alle 3 in via Leopardi. Tanto per cominciare, Andrea Merolla era nipote e autista di Vitale Troncone, ras di Fuorigrotta tornato l’anno scorso in libertà dopo alcuni anni di carcere per estorsione.
Il 30enne da qualche mese si vedeva spesso insieme al congiunto stretto, ma a differenza dello zio non era mai stato coinvolto in inchieste di camorra. Era anche un bersaglio facile da colpire rispetto ad altri del gruppo con base in via Caio Duilio e non per un movente particolare che lo riguardava. Una pista, ormai l’unica con il passere dei giorni, condurrebbe ai Cesi-Iadonisi (alleati degli Esposito di Bagnoli Sorianiello-Mazzaccaro del Rione Traiano) per un possibile collegamento con l’omicidio di Antonio Volpe. Un “botta e risposta” a distanza di 8 mesi.
Nel frattempo il quartiere, tra i più vivaci della città per la presenza di numerosi negozi e attività commerciali, è ripiombato nel terrore La dinamica, grazie alle immagini di alcune telecamere tra via Caio Duilio e piazza Lala, è stata ricostruita con precisione. Andrea Merolla la sera del 10 novembre 2021 era in sella a uno scooter fermo da solo in via Caio Duilio, zona abitualmente frequentata, quando sono arrivati i killer, anch’essi su un motociclo e con il volto coperto da caschi. Il 30enne di Fuorigrotta ha capito che ce l’avevano con lui ed è fuggito a piedi verso la pompa di benzina a poca distanza, ma non è riuscito a evitare i proiettili esplosi contro di lui: 4 calibro 9 “luger”. Il nipote del ras Troncone, centrato al torace e all’addome, si è accasciato sul marciapiede macchiato dal sangue mentre gli assassini fuggivano a tutto gas per viale Augusto.
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