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07 Gennaio 2022 - 07:00
Alta tensione pure a Soccavo: i Sorianiello puntano alle “basi” del clan Cutolo.Il controllo delle maxi-forniture di stupefacenti incendia Fuorigrotta e Bagnoli
NAPOLI. Un fiume di droga impetuoso ma molto meno visibile rispetto al recente passato. Con le tradizionali piazze di spaccio superate, e ormai sostanzialmente attive soltanto al rione Traiano, la criminalità organizzata di Soccavo, Fuorigrotta e Bagnoli cambia pelle e decide di lanciarsi a capofitto sullo smercio di sostanze stupefacenti “al minuto”. Un meccanismo non del tutto inedito, ma che dopo le ultime retate è diventato inevitabile per tutti i gruppi di mala attivi a Napoli Ovest. Una strategia, questa, che da un lato ha consentito a ras e affiliati di limitare conseguenze giudiziarie - i pusher, in caso di arresto, sono infatti più difficilmente riconducibili al clan - ma al tempo stesso ha generato anche un frutto avvelenato le cui conseguenze sono adesso sotto gli occhi di tutta la città: tre omicidi e un agguato eccellente in pochi mesi. Nei tre quartieri della periferia occidentale di Napoli la tensione continua a essere ben oltre i livelli di guardia. Lo sanno bene gli investigatori che stanno cercando di fare luce sugli assassini di Antonio Volpe, Andrea Merolla e Salvatore Capone, oltre che sul ferimento del boss Vitale Troncone. I volti dei componenti dei commando responsabili dei raid non sono stati ad oggi ancora individuati, ma giorno dopo giorno il movente che ha innescato l’ultima drammatica scia di sangue sembra essere sempre più chiaro.
Con l’attività estorsiva ridotta ai minimi termini dall’inizio della pandemia covid, l’epicentro delle fibrillazioni camorristiche nell’area sarebbe diventato la gestione delle grosse forniture di droga dirette ai piccoli pusher “volanti” che ormai infestano ogni angolo dei tre quartieri. A fronteggiarsi sarebbero in particolare due blocchi: quello bagnolese, capeggiato dagli Esposito, dai Bitonto e dai redivivi Quotidiano, e quello di Fuorigrotta, guidato dalla famiglia Zazo e, in seconda battuta, dai Troncone.
Alle spalle dei due cartelli, vale la pena ricordarlo, ci sono ancora una volta gli eterni superclan rivali: l’Alleanza di Secondigliano e i Mazzarella. Gruppi di mala dotati di una potenza di fuoco spaventosa e per questo motivo gli esiti e gli sviluppi della faida in corso restano al momento imprevedibili In tutto questo anche a Soccavo le acque criminali continuano a essere tutt’altro che tranquille. Da alcune settimane, infatti, i riflettori delle indagini si stanno focalizzando sugli ultimi, preoccupanti movimenti compiuti dai reggenti del temibile clan Sorianiello. Il gruppo con base nella “99”, zona a ridosso del cimitero del quartiere, sarebbe intenzionato a sfruttare il recente indebolimento del gruppo Cutolo, radicato tra via Marco Aurelio e via Catone. Ed è proprio in queste ultime due strade che gli investigatori hanno registrato nel periodo natalizio alcune preoccupanti incursioni. Le “spedizioni” non hanno portato a sparatorie o ferimenti, ma i detective che monitorano la zona sono quasi certi che sia in atto un tentativo di conquista delle piazze di spaccio fin qui gestite dai “Borotalco”. Un nuovo focola
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