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Stalking per il clan Sequino, in manette il cugino dei ras

Stalking per il clan Sequino, in manette il cugino dei ras

Gli appostamenti del 21enne cominciati dopo la denuncia per racket. Salvatore La Salvia è accusato di aver perseguitato due commercianti

NAPOLI. Nonostante gli arresti eccellenti subiti negli ultimi anni, l’ombra del clan Sequino continua ad allungarsi minacciosa sul rione Sanità. Con i reggenti ormai tutti detenuti, la cosca di via Santa Maria Antesaecula avrebbe deciso di fare affidamento su alcune giovani, insospettabili leve per imporre la propria presenza e la propria egemonia sul quartiere. Succede così che due imprenditori, titolari di una nota agenzia di scommesse della zona, dopo aver denunciato tre anni fa un commando di estorsori, si sono ritrovati a essere molestati e perseguitati da un ragazzino, parente acquisito dei ras Sequino.

Dopo la nuova querela sporta dalla vittime, ecco che le indagini condotte dalla polizia sono arrivate a un punto di svolta e in manette, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è così finito l’incensurato Salvatore La Salvia. Quello di La Salvia era un volto pressoché sconosciuto agli archivi delle forze dell’ordine. Il 21enne non ha infatti mai avuto alcun guaio con la legge e la sua fedina penale era immacolata. Dalle informative redatte dagli investigatori di via Medina emerge soltanto la sua parentela acquisita con alcuni dei capi del clan Sequino e nulla di più. Eppure, stando a quanto denunciato dai due commercianti e riportato nel provvedimento cautelare, il giovane molestatore avrebbe per quasi tre anni, precisamente dal 2019 fino al mese scorso, messo in atto una vera e propria persecuzioni nei confronti dei titolari dell’agenzia di scommesse situata nella zona di via Sanità.

La Salvia, appostandosi sistematicamente davanti o nei pressi del locale, avrebbe infatti intimidito i clienti, “invitandoli” a non entrare. In altre circostanze si sarebbe invece fatto notare con gesti più plateali, come rutti, sempre finalizzati a scoraggiare gli avventori dell’agenzia di scommesse o comunque a disturbare l’operato dei titolari. La vicenda che ha portato in carcere Salvatore La Salvia presenterebbe comunque dei contorni ancora poco chiari. È questa la convinzione maturata dall’avvocato del giovane, la penalista Carla Maruzzelli, la quale ha chiesto al pubblico ministero titolare dell’inchiesta un supplemento di indagine. La difesa punta in particolare a una più approfondita analisi dei fatturati dell’azienda della vittime, al fine di accertarne l’effettivo danno economico che il 21enne avrebbe causato. A non convincere fino in fondo la legale di La Salvia è anche l’arco temporale nel quale si sarebbe configurata la condotta criminale. Il reato di stalking è stato infatti contestato dal 2019 con condotta perdurante, ma durante quel periodo - causa lockdown - le agenzie di scommesse sono state a lungo chiuse al pubblico. Insomma, un mezzo giallo. Intanto lo stesso La Salvia, sottoposto pochi giorni fa a interrogatorio di garanzia, ha affermato davanti al gip di non aver mai molestato o perseguitato i due commercianti. Nonostante l’accorata negazione degli addebiti, il gip ha però confermato la sua permanenza a Poggioreale. In attesa che la palla passi al Riesame, il can Sequino torna a far parlare di sé.

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