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14 Gennaio 2022 - 07:00
Il 35enne del rione Traiano dovrà scontare una pena di 4 anni e 7 mesi. Marco La Rocca, irreperibile dall’ottobre scorso, catturato a Qualiano
NAPOLI. A ottobre scorso la Cassazione gli ha confermato la condanna a 4 anni e 7 mesi per traffico di sostanze stupefacenti e l’altro ieri per Marco La Rocca, 35enne del rione Traiano vicino ai Puccinelli, è finita la breve latitanza. A rintracciarlo sono stati i poliziotti della sezione “Falchi” della Squadra mobile della questura di Napoli, che l’hanno arrestato in via Cimarosa a Qualiano. Nella cittadina del Giuglianese l’uomo probabilmente si trovava di passaggio, magari per cambiare nascondiglio, perché è stato trovato in strada da solo. Gli investigatori di via Medina non sono andati a Qualiano per puro caso, ma presumibilmente seguendo una traccia precisa.
Così per Marco La Rocca, trasferitosi da tempo da via Lattanzio a Napoli a Castel Volturno, è finita la fuga nella fredda serata di mercoledì. In questura gli è stato poi notificato il provvedimento di carcerazione emesso lo scorso 8 ottobre dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli (Ufficio Esecuzioni Penali) in seguito alla condanna definitiva alla pena di 4 anni, 7 mesi e 10 giorni di reclusione per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope. I reati sono stati commessi a Napoli tra il 2014 e il 2015.
Tre mesi fa sono stati ben 76 gli imputati giudicati colpevoli in via definitiva e solo due assolti. Un procedimento penale nato dal maxi blitz del 2017 che portò in carcere oltre 100 persone. Sia dalle indagini che dal processo è poi emerso come funzionava lo spaccio nel Rione Traiano, in particolare in via Tertulliano, via Orazio Coclite, via Romolo e Remo e via Catone, con decine di “piazze” e punti di vendita. Tutto controllato con sistemi di video sorveglianza dai gruppi vecchi e nuovi del quartiere: i Puccinelli, i Cutolo “Borotalco”, gli Ivone, gli Equabile, i Pisa, i Legnante, i Tranchese, i Quaranta e gli scissionisti Cozzolino, Basile e Lazzaro. L’inchiesta ha fatto emergere una realtà inquietante: circa un migliaio di persone che ha trasformato il rione nella Scampia 3.0, in cui tutto è controllato e dove la camorra aveva a disposizione anche 24 ore su 24 i tecnici della video sorveglianza. E dove c’erano i turni per le vedette e per i pusher e dove c’era anche una singolare parola d’ordine “Mario, Mario” per avvisare della presenza delle forze dell’ordine. Ma il Rione Traiano è anche il quartiere in cui il boss si faceva portare la spesa a casa dal salumiere vessato, pretendendo regali a Pasqua, Ferragosto e Natale. Tra i condannati in via definitiva ci sono Ciro Puccinelli, 17 anni e 8 mesi; Francesco Puccinelli, 17 anni e 9 mesi; Daniele Carillo, 4 anni e 5 mesi; Rosario Carillo, 4 anni e 5 mesi; Francesco Petrone, 19 anni; Salvatore Petrone, 14 anni; Luciano Ivone, 18 anni; Maria Ivone, 5 anni e 4 mesi; Raffaele Ivone, 9 anni e 4 mesi; Carlo Tranchese, 8 anni e 8 mesi; Gennaro Tranchese, 18 anni; Maria Tranchese, 5 anni e 2 mesi; Raffaele Tranchese, 8 anni; Gennaro Cozzolino, 9 anni e 4 mesi.
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