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15 Gennaio 2022 - 13:46
NAPOLI. Le accuse lanciate al suo indirizzo dal super pentito Gennaro Carra si rivelano carenti di riscontri e per Giuseppina Ostinato, consorte del boss detenuto Salvatore Cutolo (nel riquadro), alias “Borotalco”, arriva l’inattesa liberazione. Il tribunale del Riesame, dando pieno accoglimento all’istanza e alle argomentazioni dei legali della presunta ras, gli avvocati Andrea Imperato e Antonella Regine, ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare dalla quale la donna era stata raggiunta lo scorso anno. I giudici dell’ottava sezione sono stati chiamati a un nuovo pronunciamento dopo il precedente annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione. L’ultimo verdetto si è rivelato una vera e propria tegola per l’inchiesta che ha disarticolato il clan Cutolo di via Marco Aurelio e via Catone, nel cuore del rione Traiano, e adesso Giuseppina Ostinato è tornata completamente libera. Secondo l’ex ras Gennaro Carra sarebbe stata lei a gestire parte della cassa del clan durante la detenzione del marito “Borotalco”, indiscusso boss della “44”. Tra le mani di Giuseppina Ostinato sarebbero passati, in particolare, almeno 5mila euro al mese: soldi, neanche a dirlo, di provenienza illecita. Quelle stesse accuse che nella scorsa primavera avevano portato la 55enne agli arresti domiciliari, si sono però liquefatte davanti ai giudici della Cassazione e adesso del Riesame. La Suprema Corte, accogliendo le argomentazioni della difesa, aveva infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare ritenendo insussistenti i gravi indizi di colpevolezza formulati a carico di Ostinato. A non convincere sono state dunque le dichiarazioni di Genny Carra, il principale accusatore della donna, per anni a capo della cosca insieme al rampollo Vincenzo Cutolo (figlio di Salvatore), di recente dissociatosi dai propri trascorsi di malavitoso. La moglie del boss doveva essere trattata con un certo “rispetto” e per questo motivo il clan non le aveva mai fatto mancare un lauto “stipendio”. Oltre che la partecipazione alla gestione a una prolifica piazza di spaccio che lei avrebbe poi a sua volta affidato a un proprio uomo di massima fiducia. Era un ritratto conciso e chirurgico, almeno sulla carta, quello che il pentito Carra ha affidato agli inquirenti della Dda descrivendo il ruolo della 55enne Giuseppina Ostinato, consorte dello storico padrino Salvatore “Borotalco”. Ostinato l’11 maggio scorso era finita agli arresti domiciliari (undici le persone complessivamente arrestate) e proprio le dichiarazioni dell’ex ras della “44” del rione Traiano si sono rivelate determinanti ai fini del l’emissione del provvedimento cautelare. Sul suo conto Carra ha infatti spiegato: «Giuseppina Ostinato - ha messo a verbale - è la moglie di Salvatore Cutolo. Il clan Cutolo destina 5.000 euro almese a Salvatore Cutolo, che sono consegnati alla Ostinato. Dal 2007 il pagamento è sempre stato regolare. La Ostinato sa che i soldi vengono dai proventi illeciti del clan». La donna, stando a quanto sostenuto da Carra, sarebbe a sua volta diventata, almeno in parte, anche titolare di una prolifica base di spaccio di droga.
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