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Covid, focolai nei penitenziari napoletani

Covid, focolai nei penitenziari napoletani

«Fra i detenuti sono molti i focolai di vastissime proporzioni, come a Torino (173), Napoli Secondigliano (144), Firenze Sollicciano (128), Napoli Poggioreale (126), Busto Arsizio (120), Prato (110) e Pavia (103), a voler citare solo quelli dove si sfonda il tetto dei cento. Sembra invece sostanzialmente stabile l’andamento della pandemia fra gli operatori, con 1.646 attualmente positivi. Anche questo dato, seppur empiricamente, sembra confermare la tendenza del virus, in questa fase, a correre di più fra i reclusi che non nella restante popolazione». Così Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, commenta i dati diffusi in serata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

«Nonostante le nostre sollecitazioni siano sinora rimaste per lo più inascoltate e, magari, in queste ore l’attenzione della politica è catalizzata dall’imminente elezione del Presidente della Repubblica, la quale, peraltro, per un gioco del destino, potrebbe coinvolgere direttamente le principali figure che dovrebbero occuparsi particolarmente dei problemi carcerari come il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, non possiamo rinunciare, neppure oggi, – conclude il Segretario della Uilpa Pp – a rivolgere a tutti e anche a loro l’ennesimo appello affinché si corra ai ripari prevedendo sia l’obbligo e la reale e non solo fantomatica dotazione di mascherine FFP2 per operatori, detenuti e quanti a qualsiasi titolo accedano nelle carceri, sia l’aggiornamento del protocollo di sicurezza sanitario, redatto quando si era ella prese con la prima sequenza del virus isolata a Wuhan e ormai inadeguato».

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