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Certificazioni covid contraffatte, in manette la figlia del capoclan

Certificazioni covid contraffatte, in manette la figlia del capoclan

La coppia no vax aveva corrotto due medici e il dirigente di un centro di analisi. Maria Bosti fermata con il marito Luca Esposito all’aeroporto di Fiumicino

NAPOLI. Migliaia di euro a due medici compiacenti in cambio di falsi certificati di avvenuta vaccinazione e test molecolari negativi al Covid-19. Luca Esposito e la moglie Maria Bosti, genero e figlia del boss Patrizio Bosti del clan Contini e dell’Alleanza di Secondigliano, entrambi no vax, avevano pensato di aggirare così l’ostacolo e tranquillamente partire per una vacanza a Dubai. Ma gli investigatori della Squadra mobile li hanno bloccati appena in tempo, dopo che la Procura antimafia aveva emesso un ordine di fermo per i coniugi.

Lui ha 41 anni, lei 39 e non hanno condanne a carico per camorra. Tra gli indagati anche Salvatore Esposito, 20 anni, figlio della coppia. A Luca Esposito e Maria Bosti, oltre alla corruzione di incaricati di pubblico servizio, sono contestati anche il metodo mafioso e l’agevolazione del sodalizio criminale con base tra il Vasto e l’Arenaccia. Mentre i due camici bianchi, indagati a piede libero, non sono accusati dalla Dda delle aggravanti. Avrebbero intascato i soldi, rilasciando le certificazioni e le attestazioni fasulle: due a testa. Non è chiaro se i medici dell’Asl si conoscano o abbiano agito separatamente, accettando il compenso per violare la legge e commettendo il grave reato. Naturalmente va sottolineato che tutti devono essere considerati innocenti fino all’eventuale condanna definitiva I poliziotti della Squadra mobile della questura (dirigente Alfredo Fabbrocini), in particolare degli appartenenti alla sezione che si occupano dei reati contro la pubblica amministrazione, hanno bloccato Luca Esposito e Maria Bosti all’aeroporto di Fiumicino, dove avrebbero dovuto imbarcarsi per gli Emirati Arabi. Era l’altro ieri pomeriggio e per la coppia il sogno di un viaggio al caldo, alla faccia della pandemia, si è infranto con la richiesta di non muoversi e di consegnare i documenti. Ma i loro visi erano ben stampati nella mente degli investigatori entrati in azione né gli interessati hanno negato chi fossero.

Nel comunicato stampa diffuso ieri sera dalla questura su delega del procuratore della Repubblica, si legge che il 41enne e la 39enne sono “gravemente indiziati del delitto di corruzione di incaricati di pubblico servizio aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il sodalizio di appartenenza, risultando essi essersi procurati - previo pagamento di denaro in favore di medici compiacenti - false certificazioni di avvenuta vaccinazione Sars-Cov-2 nonché false certificazioni di test molecolare con esito negativo Covid 19 da utilizzare per potersi imbarcare su un volo diretto a Dubai (Eau)”. Con l’aggiunta che “alla esecuzione del decreto di fermo segue il giudizio di convalida previsto dalla legge”. Non sarebbe emerso quanto abbiano pagato i congiunti del ras Bosti ai medici per ottenere le false certificazioni. Di sicuro ne erano in possesso, ma non è risultato che si fossero vaccinati o abbiano eseguito un test molecolare per stabilire la negatività al Covid. La donna, incensurata, è la sorella di Ettore, personaggio noto alle forze dell’ordine e alla cronaca giudiziaria.

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