Cerca

D'Erasmo coordinatore regionale de “La Buona Destra"

D'Erasmo coordinatore regionale de “La Buona Destra"

NAPOLI. Alberto D’Erasmo nominato coordinatore regionale de “La Buona Destra", il movimento politico di Filippo Rossi. 47 anni, napoletano, dottore in Economia, giornalista pubblicista, con una Laurea in Scienze della Comunicazione.

D’Erasmo, già presidente dell’associazione “Rinascimento Campano”, si dichiara entusiasta per l’inizio del nuovo incarico e parla dei programmi futuri. «Il primo passo è stato quello di mappare i tanti Comitati presenti sul territorio, per creare un coordinamento unico. Abbiamo creato un Ufficio Stampa Regionale che rappresenterà il fulcro della nostra comunicazione e nel giro di poche settimane provvederemo a nominare i referenti delle singole province».

D'Erasmo incalza l'opposizione in consiglio regionale.

«Il Governatore De Luca ha instaurato una egemonia incontrastata, da anni fa il bello e cattivo tempo, adotta uno stile comunicativo autoritario ed unidirezionale e nessuno osa disturbare il conducente. Da oltre un decennio in Campania il centrodestra è sparito. Semplicemente non esiste. Eppure sono tante le emergenze da affrontare e tantissime sono le inefficienze dell’attuale Giunta».

Può farci qualche esempio?

«C’è solo l’imbarazzo della scelta. Vogliamo parlare del silenzio riguardo i criteri da adottare per la gestione delle risorse del PNRR? Il flusso di denaro che arriverà in Campania dall’Europa rappresenterà l’ultima occasione per colmare il gap rispetto al resto d’Italia. E cosa fanno le forze politiche regionali? Niente. Assolutamente niente. Come Buona Destra abbiamo tante proposte sul tema e presto le presenteremo ufficialmente all’opinione pubblica». 

Lei parla di proposte, può darci qualche anticipazione?

«Con grande piacere. Partiamo dal lavoro. Napoli, con Salerno e Marcianise è la più grande zona franca prevista dalla legge del primo gennaio 2018. Il nostro responsabile nazionale del Dipartimento Economico Massimiliano Sammarco, ha tracciato una linea chiara su come, attraverso la ZES (Zona Economica Speciale), riuscire ad attrarre gli investimenti necessari ad evitare la delocalizzazione delle attività produttive, per creare un polo aziendale di primaria grandezza in tutta la nostra Regione».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori