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Maxi-sequestro di “bionde”

Maxi-sequestro di “bionde”

Retata nella roccaforte dei Di Lauro, scoperte tre tonnellate di sigarette illegali. Preso 34enne vicino al clan

NAPOLI. È il primo colpo grosso anti-contrabbando del 2022, con più di tre tonnellate di Tle sequestrati. Ancora più importante se si pensa che è finito in manette un 34enne ritenuto vicino agli ambienti dei Di Lauro, circostanza che sarebbe confermata dal luogo in cui Gennaro Fabbricini è stato fermato: cupa dell’Arco a Secondigliano, storico quartier generale del temibile clan. I poliziotti del commissariato di zona sono entrati in azione l’altro ieri sera e in due fasi hanno compiuto un’operazione da circa 500mila euro. Tanto, più o meno, avrebbero fruttato i carichi finiti sotto il controllo dello Stato: uno trasportato sul furgone guidato dal “sospetto” e l’altro scoperto in un deposito nella sua disponibilità. Erano le 19 di lunedì quando i poliziotti della squadra investigativa del commissariato Secondigliano (dirigente Esposito, ispettore Boccia)hanno notato nella strada comunale Cupa dell’Arco un uomo a bordo di un furgone e intuendo che ci potesse essere qualcosa di sospetto all’interno hanno intimato l’alt al conducente, da solo nell’abitacolo. Gennaro Fabbricini, pensando o probabilmente sperando in un controllo di routine, ha fatto buon viso a cattivo gioco e fingendo indifferente ha esibito i documenti che erano in regola. Ma la cosa non è finita lì e per il 34enne le possibilità di farla franca si sono ridotte improvvisamente a zero.

È cominciata un’accurata perquisizione al veicolo, all’interno del quale c’erano sotto alcuni panni dieci scatoloni ognuno con dentro ben cinquanta stecche di tabacchi lavorati esteri prive del marchio del Monopolio di Stato per un peso complessivo di circa 100 chili. Già così l’operazione era importante, tanto più che in flagranza di reato Gennaro Fabbricini è subito finito in manette. Ma ai poliziotti non è sfuggito che l’uomo era in possesso di un telecomando e di un mazzo di chiavi. Cosa aprivano? Se lo sono chiesti gli investigatori, conoscitori del territorio che perciò sono riusciti a chiarire il mistero in tempi brevi. Le chiavi aprivano, rispettivamente, il cancello elettronico di uno stabile e la porta di un locale adibito a deposito in uso all’arrestato in via Aspromonte, in cui erano state nascoste altre 295 scatole simili alle prime che contenevano 14.738 stecche di tabacchi lavorati esteri sempre prive del marchio del Monopolio di Stato per un peso di circa 3 tonnellate.

Più che un colpo per gli uomini dello Stato, un colpaccio. Fabbricini, napoletano di Secondigliano con precedenti di polizia ma senza accuse di camorra a carico, dovrà rispondere di contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Nonostante l’età non avanzata è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine e le indagini non si sono esaurite, mirando a scoprire se i carichi di sigarette di contrabbando erano gestiti soltanto da lui o con altre persone. Il 34enne non ha vissuto da protagonisti gli anni della faida di Secondigliano mentre uno dei congiunti fu ammazzato nel corso della prima guerra di camorra tra i Di Lauro e gli “scissionisti” Amato-Pagano.

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