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Tangenti per riavere la patente, arrestati nove colletti bianchi

Tangenti per riavere la patente, arrestati nove colletti bianchi

Mille euro per sbloccare i documenti sospesi: 20 misure cautelari

NAPOLI. Il giochetto tutto sommato era semplice: bastava trovare la persona giusta, oliare un meccanismo già pronto all’uso e la patente sospesa tornava miracolosamente fruibile. Chi volete che se ne accorga, pensavano gli ideatori dell’imbroglio, “le carte stanno a posto”. E invece qualche notizia è arrivata all’orecchio di un investigatore della Guardia di Finanza, poi qualcuno ha fatto le prime ammissioni e le intercettazione ambientali hanno sigillato l’opera. Cosicché da ieri mattina in nove sono agli arresti domiciliari, tra cui i presunti organizzatori del giro illecito Giuseppe Visone e Corrado Romano. Un giro che coinvolgeva, ed è questo il risvolto più grave della vicenda, alcuni impiegati dell’ufficio Patenti della prefettura, un funzionario della Motorizzazione Civile e un poliziotto. I reati ipotizzati, a seconda delle varie posizioni nell’inchiesta che vede ben 68 indagati compresi i beneficiari , sono corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato. Le patenti sospese venivano riabilitate dietro compensi nemmeno esagerati, circa 1.000 euro da dividere tra i partecipanti. I reiterati episodi di corruzione (ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati fino a eventuale condanna definitiva) sarebbero stati commessi nell’arco di circa un anno da addetti all’ufficio patenti, da un funzionario della motorizzazione civile di Napoli e da un agente di polizia.

A loro si sarebbero rivolti i titolari o loro delegati di agenzie di pratiche auto per rendere inefficaci in qualche maniera le sanzioni di sospensione o revoca di patenti per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, alcool e altre violazioni al codice della strada tali da azzerare i fatidici 20 punti. Le indagini, condotte dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli e coordinate dalla procura partenopea, sono culminate ieri mattina in 20 misure cautelari (9 agli arresti domiciliari, 5 con obblighi di dimora 6 sospensioni dall’esercizio del pubblico ufficio). Alle persone individuate dagli inquirenti come i responsabili dei reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato veniva chiesta, a seconda dei casi emersi, la restituzione di patenti di guida ritirate sulle quali gravavano provvedimenti di sospensione o revoca; la falsificazione materiale della patente di guida o di altri provvedimenti;l’illecita richiesta del duplicato di patenti bloccate; il rinnovo senza visite mediche; la restituzione di punti decurtati dalle patenti per infrazioni al codice della strada senza frequentare i corsi; la predisposizione di falsa documentazione abilitativa alla guida temporanea in presenza di sospensione o revoca; l’occultamento delle pratiche amministrative e dei verbali trasmessi in Prefettura dal le forze dell’ordine per far decadere i termini di prescrizione

. Le attività di riscontro sul territorio sono state effettuate dai “Baschi verdi” del Gruppo Pronto impiego. Agli arresti domiciliari sono così finiti Giuseppe Visone, Corrado Romano, Francesco Pinto, Francesco Milano, Rosalba Mattiello, Gabriele Cerchia, Donato Salvatore Lomiento, Gerardo Schettino e Giuseppe Della Vecchia. Obbligo di dimora nel comune di residenza per Anna Amato, Maurizio Bellomunno, Savina Palmieri, Giovanni Terracciano e Carmine Conforti. Sospesi per nove mesi dal pubblico ufficio ricoperto in prefettura Carmela Napolitano, Ida Paternoster, Vincenzo Vista, Giuseppina Falconetti, Giancarlo Saporiti e Carolina Giordano.

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