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28 Gennaio 2022 - 12:33
Il personale sanitario dell'ospedale di Lavagna (Genova) era a conoscenza del fatto che Camilla Canepa, la 18enne morta dopo il vaccino, aveva fatto una dose di Astrazeneca.
La audizioni
E' quanto si scopre dalle audizioni dei medici fatte dai pubblici ministeri Francesca Rombolà e Stefano Puppo insieme al procuratore Francesco Pinto, che indagano sulla morte della studentessa avvenuta il 10 giugno scorso per una trombosi.
Vaccinata durante un open day
La giovane era stata vaccinata durante un open day. I pm avevano convocato i sanitari per verificare come mai nella documentazione clinica del primo ricovero non fosse stato indicato che la giovane aveva ricevuto il vaccino. Secondo i genitori della ragazza al momento del primo accesso era stato detto.
Non era scritto nella cartella clinica
Dalle indagini, come si legge da Unione Srada, era inoltre emerso che Camilla mandò un messaggio sul cellulare a un conoscente dicendo che la stavano trattenendo in ospedale "per il vaccino". Resta però il giallo sul perché non sia stato scritto nella cartella clinica.
Era stata vaccinata a maggio
Camilla era stata vaccinata il 25 maggio, il 3 giugno era andata all'ospedale di Lavagna per una fortissima cefalea e fotosensibilità. Era stata dimessa l'indomani, dopo una tac senza contrasto, nonostante le piastrine fossero in forte discesa.
Il 5 giugno è tornata nello stesso ospedale in condizioni disperate per una trombosi al seno cavernoso. Trasferita al policlinico San Martino di Genova è stata operata alla testa, ma non ce l’ha fatta.
Operata alla testa
Nel secondo accesso all'ospedale di Lavagna la vaccinazione era stata indicata. A maggio esistevano già le prime linee guida per diagnosticare la Vitt, la sindrome da vaccino appunto, che prevedevano di procedere con una tac con liquido di contrasto tra gli accertamenti.
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