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02 Febbraio 2022 - 13:14
GRUMO NEVANO. Strangolata dal vicino di casa, che ha tentato di violentarla. Il mostro si nasconde sotto insospettabili spoglie. Un freddo pomeriggio di febbraio, rotto dalla grida lancinanti di genitori che hanno trovato la propria figlia, priva di vita. Rosa Alfieri, 23, anni è stata trovata morta per strangolamento nel bagno del suo coinquilino, che dopo l’omicidio ha fatto perdere le proprie tracce. Questi i fatti che stanno cercando di ricostruire i carabinieri della caserma di Grumo Nevano, agli ordini del comandante Gennaro D’Alesio e coordinati dal capitano Andrea Coratza, della compagnia dell’Arma di Giugliano.
Poco dopo le 17 Rosa è tornata a casa dopo aver terminato la giornata di lavoro nell’azienda di famiglia di abbigliamento, a Frattamaggiore. Ha aperto il portone dello stabile dove abita al primo piano con la famiglia, al civico 1 di via Risorgimento, a pochi passi dall’ufficio postale. Ha parcheggiato l’auto nel cortile. Sarebbe poi stata afferrata di peso da Elpidio D’Ambra, 31 anni, da circa due mesi residente nello stesso stabile della famiglia della vittima. La ragazza ha subito capito le intenzioni del mostro, ed ha cominciato a gridare. La sua voce però non è stata avvertita dalla madre che era intenta a ripulire la casa con l’aspirapolvere.
Solo più tardi affacciandosi, ha visto l’auto di Rosa ed ha chiesto aI figlio più piccolo di cercare la sorella, magari ipotizzando che potesse essersi recata in uno dei tanti negozi che affacciano su via Principe di Piemonte. Della ragazza però nessuna traccia. Poco dopo è arrivato il padre Vincenzo, uno stimato imprenditore ben voluto da tutti, come del resto la sua famiglia. Dopo aver cercato la figlia, il sospetto è stato forte ed ha deciso di bussare alla porta del giovane a piano terra. L’uomo è uscito ed avrebbe riferito che stava riposando.
Viste le ricerche infruttuose il padre ha di nuovo bussato alla porta del D’Ambra, ma insospettito perché non rispondeva più ha deciso di forzare l’ingresso e si è trovato di fronte una casa a soqquadro, ma della figlia nessuna traccia. Quando ha aperto la porta del bagno ha trovato la figlia priva di vita. Immediato la richiesta di soccorso. Ormai non c’era nulla da fare. Le grida di dolore hanno rotto il silenzio di quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio.
Sono stati avvertiti i carabinieri della vicina caserma, che sono immediatamente accorsi sul posto. La scena non lasciava ombra di dubbi, la ragazza si era difesa con tutte le forze per evitare la violenza. E l’assassino quando si è reso conto che non poteva riuscirci avrebbe strangolato Rosa. Poi ha chiuso la porta e se ne è andato via tranquillamente. Più che i sospetti, quello che era accaduto era una certezza, e subito hanno cercato di rintracciare il D’Ambra che intanto aveva fatto perdere le tracce. Gazzelle dei carabinieri e pattuglie della polizia hanno fatto scattare una imponente caccia all’uomo.
È stato necessario l’intervento della polizia municipale per fermare la folla di curiosi ma anche delle tante persone che conoscevano e stimavano la famiglia Alfieri, alla quale volevano esprimere vicinanza e solidarietà. La ragazza era fidanzata con un giovane frattese, anche lui colpito dalla tragedia ed alla notizia è stato preso dalla disperazione. Unanime la condanna da parte della città. Il sindaco Gaetano Di Bernardo ed il vicesindaco Giuseppe Landolfo, hanno voluto esprimere il loro dolore e la vicinanza alla famiglia, sperando che l’autore di questo ennesimo femminicidio venga assicurato al più presto alla giustizia. In caserma interrogati alcuni testimoni.
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