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Notte di sangue alla Ferrovia

Notte di sangue alla Ferrovia

Vincenzo Ursini ferito con tre colpi di pistola alle gambe. È il secondo raid in zona nel giro di pochi giorni

NAPOLI. È la seconda gambizzazione in tre giorni nella stessa zona, tra piazza Carlo III e corso Garibaldi. Una circostanza che ha fatto drizzare alle antenne ai militari dell’Arma, i quali stanno verificando il possibile collegamento tra i due episodi, entrambi terminati con le vittime ferite alle gambe: Francesco Di Micco, 30enne di Caivano estraneo a contesti camorristici ma nipote di un ras ucciso nel 2003; Vincenzo Ursini, 31enne del Borgo Sant’Antonio Abate, anch’egli senza condanne a carico. Non sembra che si conoscano e potrebbero essere stati aggrediti per rapina, anche se il più grande d’età ha detto di no, o per futili motivi legati a una litigata di strada magari per uno sguardo di troppo. Gli investigatori però, per forma mentis non credono molto alle coincidenze e stanno indagando. L’altro ieri sera, poco prima della mezzanotte, si è verificato il secondo episodio. I carabinieri della compagnia Napoli Stella sono accorsi all’ospedale dei Pellegrini, dove Vincenzo Ursini era arrivato al pronto soccorso con mezzi privati con ferite alle gambe da tre colpi d’arma da fuoco.

Troppi per una rapina fallita e infatti il 31enne ha riferito che a sparargli erano stati degli sconosciuti, almeno due a quanto pare, senza apparente motivo mentre lui percorreva a piedi corso Garibaldi. Le indagini sono scattate immediatamente mentre Vincenzo Ursini, che ha rifiutato il ricovero, tornava a casa. Ne avrà per una ventina di giorni fortunatamente senza conseguenza per la funzionalità di entrambi gli arti colpiti. Considerato che abita a poca distanza dalla zona in cui è avvenuto il ferimento, nel Borgo Sant'Antonio Abate, i carabinieri ritengono che abbia detto la verità ed effettivamente si trovava al momento dell’agguato in corso Garibaldi. Stanno comunque vagliando, anche con l’aiuto delle telecamere di videosorveglianza, il suo racconto.

Nella tarda serata di domenica invece c’è stato il ferimento di Francesco Di Micco. Il 30enne originario di Napoli ma residente a Caivano, ha raccontato di essere stato vittima di una rapina finita nel sangue in piazza Carlo III e anche in questo caso non ci sono elementi per pensare che non sia vero. Proprio perché lui ha reagito al tentativo, uno dei 2 malviventi che aveva di fronte ha estratto una pistola e gli ha sparato ferendolo a una gamba. Erano circa le 23 di domenica quando i carabinieri della compagnia Stella, avvertiti dal personale sanitario di turno, sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, alla Pignasecca. Il giovane avrebbe reagito ad un tentativo di rapina nei dintorni di Piazza Carlo III, angolo via Foria, compiuto da malviventi con il volto parzialmente coperto che volevano impossessarsi del telefonino della vittima: un iPhone di ultima generazione. Tentativo fallito ma con vendetta finale. Francesco Di Micco è il nipote di Giuseppe Di Micco, secondo gloi investigatori all’inizio degli anni Duemila esponente di vertice della criminalità organizzata di Caivano, ucciso nel 2003

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