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Clemente: interlocuzione non circoscritta a Bassolino ma tra diversi movimenti

Clemente: interlocuzione non circoscritta a Bassolino ma tra diversi movimenti

NAPOLI. Non «un'alleanza circoscritta ad Alessandra Clemente e Antonio Bassolino» ma «un'interlocuzione positiva tra diversi movimenti politici della Città metropolitana». Così Alessandra Clemente, consigliere comunale di Napoli candidata a sindaco alle scorse elezioni amministrative, descrive il lavoro che è stato messo in campo in vista delle elezioni per il Consiglio metropolitano di Napoli che si terranno il prossimo 13 marzo.

«Leggo sui giornali ricostruzioni in merito a strappi e alleanze che mi riguardano personalmente - spiega Clemente - proverei a mettere un po' di ordine. In vista delle prossime elezioni c'è un confronto serrato tra diversi schieramenti, alcuni dei quali si sono anche confrontati nel corso delle ultime elezioni comunali, e che ora hanno cominciato un'interlocuzione nell'ambito della Città Metropolitana. In questo senso, ad esser chiari, non parlerei di un'alleanza circoscritta ad Alessandra Clemente e Antonio Bassolino, ma di una interlocuzione positiva tra diversi movimenti politici della Città Metropolitana, che a Napoli riguarda i quattro consiglieri che siedono nel Gruppo Misto, così come il movimento “demA" e altre realtà che vanno oltre i confini cittadini e che esprimono rappresentanze in comuni della provincia di Napoli. Sebbene riconosco che la coerenza sia diventata merce rara in politica, continuo a mantenere la barra dritta e a lavorare con chi crede nelle battaglie che hanno contraddistinto un percorso politico comune, lontano dal trasformismo di comodo».

«Quello che accadrà alle prossime elezioni in Città Metropolitana non è ancora definito, ma la volontà è quella di riuscire a portare a Piazza Matteotti una proposta che metta al centro della sua azione i temi: dalla salvaguardia dei servizi pubblici alla tutela dell'ambiente, dal rafforzamento delle politiche sociali al potenziamento della scuola, bisogna dare centralità ai contenuti e non ai contenitori», conclude Clemente. 
 

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