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Cinzia muore dopo il vaccino Astrazeneca, ora è indagato il medico

Cinzia muore dopo il vaccino Astrazeneca, ora è indagato il medico

Morta lo scorso marzo a Palermo dopo vaccino Astrazeneca: la famiglia ha presentato denuncia per chiedere correlazione, avviso di garanzia per il medico.

Si era presentata due volte alla Fiera del Mediterraneo per il vaccino anti-Covid, il 7 e l’11 marzo, dopo seconda prenotazione.

 

Cinzia muore dopo il vaccino Astrazeneca, ora è indagato il medico

A 10 giorni dalla somministrazione, dolori addominali e vomito, sintomi tali da condurla al pronto soccorso del Buccheri La Ferla, in cui una Tac “avrebbe fatto emergere una trombosi addominale in atto”.

Poi il trasferimento al reparto di Ematologia del Policlinico, la terapia intensiva e la morte, il 28 marzo. La vittima, Cinzia Pennino, era una professoressa di Palermo, insegnante all’istituto Don Bosco.

E’ morta a marzo 2021 e per questo la procura di Palermo ha fatto notificare un avviso di garanzia nei confronti del medico vaccinatore Vincenzo Fazio, indagato per omicidio colposo. 

Nelle prossime settimane sarà interrogato dal pm Giorgia Spiri alla presenza del suo legale, l’avvocato Dario Gallo.

Era stata la famiglia, assistita dai legali Raffaella Geraci e Alessandro Palmigiano, a presentare una denuncia per chiedere l’eventuale nesso tra la morte della donna e il vaccino.

Lo scorso anno era stata eseguita un’autopsia affidata alla speciale task force, coordinata dal professore Cristoforo Pomara, per verificare eventuali connessioni. Un legame, questo, che finora non è stato verificato scientificamente.

 

 

La ricostruzione della procura

Come spiega fanpage, secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Giorgia Spiri, che hanno affidato gli accertamenti sulla salma al medico legale Antonietta Argo,

viste le condizioni fisiche della donna – soffriva di obesità – durante l'anamnesi il medico avrebbe dovuto seguire con attenzione le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità,

che indicavano proprio l'obesità tra i fattori di rischio per eventuali effetti avversi alla vaccinazione con AstraZeneca e che consigliavano di non somministrarlo in questi casi.

Ed è proprio ciò che l'indagato – secondo la procura – avrebbe dovuto fare: non vaccinare la paziente. C'è peraltro da dire che 4 giorni prima – era il 7 marzo 2021 – la donna si era presentata sempre presso lo stesso hub vaccinale

per farsi inoculare il vaccino all'epoca somministrato agli insegnanti, ma in questa prima occasione il vaccinatore aveva deciso di non procedere con l'iniezione e di rimandare la 46enne a casa, come risulta dall'esposto della famiglia.

 


Il medico non avrebbe dovuto vaccinare la paziente

L'accusa ritiene, in altre parole, che con la giusta anamnesi probabilmente l'insegnante palermitana avrebbe potuto salvarsi.

Dall'indagine – scaturita dopo la denuncia della famiglia della vittima, difesa dal penalista Luigi Miceli Tagliavia e dal civilista Alessandro Palmigiano – non emergerebbero quindi "responsabilità" diretta del vaccino Astrazeneca in sé,

ma piuttosto di un suo uso improprio. Il medico indagato è assistito dall'avvocato Dario Gallo, che rimarca come "noi per primi abbiamo interesse a che questa vicenda venga risolta e siamo a completa disposizione della magistratura per accertare la verità".

Nei prossimi giorni sarà interrogato dai pm.

 

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