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Stop a stese, bombe e agguati: i clan di Ponticelli siglano la pax

Stop a stese, bombe e agguati: i clan di Ponticelli siglano la pax

CAMORRA Le due cosche fermano la faida per tornare a fare affari con spaccio e racket. Patto di non belligeranza tra i gruppi De Micco-De Martino e De Luca Bossa

NAPOLI. Dagli omicidi alle bombe fino alla tregua. Ecco il percorso compiuto dai clan di Ponticelli negli ultimi mesi secondo gli investigatori, che partono dai dati di fatto: da tempo niente stese, nessun agguato, apparente tranquillità negli ambienti di malavita. Certo, insieme non si vedono gli affiliati ai De Micco-De Martino e i nemici dei De Luca Bossa-Minichini, ma nemmeno prima si frequentavano. Probabilmente, ed è questa l’ipotesi maggiormente presa in considerazione dalle forze dell’ordine che si occupano del quartiere, i gruppi di camorra in nome degli affari hanno deciso di dissotterrare l’ascia di guerra. Fermo restando che a Napoli gli equilibri sono storicamente labili, a differenza di ciò che accede nella mafia, continuare con le sparatorie e gli attentati avrebbe attirato di più l’attenzione degli uomini dello Stato. L’anno scorso di questi tempi a Ponticelli c’era il coprifuoco negli ambienti di malavita e non per la pandemia. Da poco si era sparsa la notizia del pentimento di Rosario Rolletta ed era scattato l’allarme tra chi temeva, e teme ancora, di essere tirato in ballo. Una sorta di sospensione del tempo: qualcuno dormiva fuori casa, altri hanno lasciato la zona, altri ancora evitavano di incontrare pregiudicati per non fornire eventuali riscontri alle dichiarazioni del 35enne ex affiliato ai De Micco. Poi passata la prima fase di paura, le ostilità sono ricominciate. Infatti, se qualcuno pensava che in estate sarebbe stata firmata una tregua tra i De Micco-De Marino e i De Luca Bossa-Minichini si è sbagliato di grosso. In tre mesi è successo di tutto e in particolare un omicidio, un agguato fallito e un’intimidazione da bombaroli al ras Marco De Micco. Cosicché Ponticelli era tornata una polveriera con il rischio di un coinvolgimento di persone innocenti. Lo dimostrò l’ultimo caso: una 51enne e il figlio 15enne feriti, per fortuna lievemente, dalle schegge di vetro della finestra andata in frantumi a causa dell’onda d’urto provocata dallo scoppio dell’ordigno in via Piscettaro. Erano le 23 circa quand’è scattato l’allarme a Ponticelli. Due malviventi in scooter si sono avvicinati al cancello d’ingresso di una palazzina e hanno lanciato un orCAMORRA Le due cosche fermano la faida per tornare a fare affari con spaccio e racket Stop a stese, bombe e agguati: i clan di Ponticelli siglano la pax digno artigianale nel cortile. Il boato è stato fragoroso diffondendo il terrore tra i condomini dello stabile, tra cui alcuni componenti della famiglia De Micco. Uno degli appartamenti è abitato da Marco De Micco, ras dei “Boso”, scarcerato 3 mesi fa per fine pena dopo l’ultimo arresto del 2014 per associazione mafiosa. E’ il fratello di Luigi e Salvatore, anch’essi personaggi di primo piano della malavita del quartiere. Poi la pausa natalizia e la tregua che regge. Improvvisamente siano cessate le ostilità tra i clan attivi sul territorio: i De Micco-De Martino, i Casella, i De Luca Bossa con il punto interrogativo dei D’Amico (non si sa se ancora attivi nell’ambito delle attività illecite). Una tregua imposta dalla circostanza imprevista, evidentemente, ma per l’odio che da anni divide i due clan contrapposti per sua stessa natura fragile.

 

Nei riquadri il ras Marco De Micco, scarcerato pochi mesi fa, e il collaboratore di giustizia Rosario Rolletta

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