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Droga, armi e racket a tappeto: il clan Reale rischia la stangata

Droga, armi e racket a tappeto: il clan Reale rischia la stangata

 La mala di San Giovanni affronta il dibattimento: invocate ventuno condanne.Pugno duro della Dda: chiesti fino a 30 anni per i capi del rione Pazzigno

NAPOLI. Pugno duro della Procura antimafia e per gli ultimi ras di Napoli Est si profila una nuova stangata giudiziaria. Gli esponenti di punta del temibile clan Reale del rione Pazzigno di San Giovanni a Teduccio sono tornati ieri mattina alla sbarra per la requisitoria del pm e quello che ne è venuto fuori è stato un vero e proprio affondo: la Dda ha infatti invocato ben ventuno condanne, alcune delle quali di assoluto spessore.

Su tutte spicca la pena richiesta per i rampolli dei Reale e per il narcos Salvatore Nurcaro, già vittima designata dell’agguato che in piazza Nazionale era quasi costato la vita alla piccola Noemi; per tutti e quattro la Procura ha chiesto 30 anni di reclusione a testa. Le imputazioni di cui i presunti affiliati al “sistema” del rione Pazzigno devono rispondere vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, alle armi, per finire all’estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il pm ha tenuto la propria requisitoria davanti alla settima sezione penale del tribunale di Napoli - il processo si sta celebrando con il rito ordinario - e nel dettaglio sono state queste le richieste di pena invocate: Antonio Reale (classe 1991), 30 anni di reclusione; Vincenzo Reale, 27 anni; Francesco Ruggiero, 14 anni; Alessio Annunziata, 14 anni; Salvatore D’ambrosio, 14 anni; Ciro Grandioso, 18 anni; Antonio Graziano, 14 anni; Giuseppe Limatola, 18 anni; Luigi Luongo, 18 anni; Vincenzo Morra, 14 anni; Antonio Nurcaro, 3 anni; Mario Nurcaro, 3 anni; Salvatore Nurcaro, 30 anni; Raffaele Nurcato, 14 anni; Raffaele Oliviero, 14 anni; Antonio Reale (classe1990), 30 anni; Mario Reale, 30 anni; Pasquale Reale, 28 anni; Patrizio Reale, 27 anni; Claudio Riccardi, 14 anni; Francesco Rinaldi, 9 anni. Chiesta invece l’assoluzione dall’accusa associativa per Anna Presutto, Francesco Rinaldi e Pasquale Esposito. Il blitz era scattato nell’agosto del 2019, quando la polizia ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei presunti affiliati, ritenuti responsabili di associazione finalizzata all’acquisto, trasporto, commercializzazione e vendita di stupefacente, estorsione, ma anche detenzione illegale di arma da fuoco, per conto del clan RealeRinaldi. Gli elementi acquisiti avevano consentito di ricostruire l’operatività dei Reale con particolare riferimento alla gestione delle piazze di spaccio.

Business che costituisce una delle ragioni del ventennale scontro tra il cartello Reale-Rinaldi e i Mazzarella. Tra i destinatari del provvedimento c’era anche Nurcaro, uno dei presunti capi dell’associazione riconducibile ai Reale, che il 3 maggio 2019, è rimasto vittima, in piazza Nazionale, di un agguato nel corso del quale è stata ferita per errore anche la piccola Noemi. La svolta è arrivata grazie alle più recenti intercettazioni, che hanno consentito di ricostruire oltre alla dinamica dell’agguato anche il movente, individuato nella gestione del traffico di stupefacenti e in un debito di Nurcaro nei confronti del clan Formicola.

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