Cerca

Il clan Abbinante in frantumi: svelati i killer di Enzo De Luca

Il clan Abbinante in frantumi: svelati i killer di Enzo De Luca

Il pentito indica i sicari e tira in ballo i boss: fu un’epurazione interna

NAPOLI. Scale gerarchiche, funzionamento delle piazze di spaccio e scissioni interne. C’è questo e molto altro tra le pieghe delle decine di verbali che Luigi Rignante, ras del clan Abbinante da pochi mesi passato tra le fila dei collaboratori di giustizia, ha già compilato e affidato agli inquirenti dell’Antimafia. Sul tavolo dei pm della Dda di Napoli c’è però soprattutto la ricostruzione di ben cinque delitti - ultimo in ordine di tempo, quello del capopiazza Vincenzo De Luca - i cui responsabili potrebbero avere adesso le ore contate, o quasi. Per gli storici boss del rione Monterosa si profila una nuova stangata. E i primi a rischiare grosso potrebbero essere proprio i killer di De Luca, freddato nQuella di Rignante è stata una carriera criminale in un certo senso fuori dal comune. Figlio di un medico del Cardarelli, appartiene a una famiglia di incensurati e infaticabili lavoratori. Insomma, gente perbene.

Eppure, come raccontato da lui stesso ai pm, già nel lontano 1997 ha iniziato a fare parte del clan di Scampia con il ruolo di pusher. Da lì è iniziata la sua ascesa ai vertici della cosca, tanto da diventare uno dei luogotenenti delella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2021 in un circoletto ricreativo del Lotto Sc3, a Scampia, con dieci colpi di pistola. Sul punto, Rignante, ex re del traffico di hashish al Monterosa, ha consegnato ai pm un elenco con cinque nomi. Con la doverosa premessa che tutti i soggetti citati vanno ritenuti innocenti fino a prova contraria, ecco quando dichiarato dal neo pentito nel corso dell’interrogatorio al quale è stato sottoposto lo scorso 26 luglio: «L’omicidio di Vincenzo De Luca è avvenuto a febbraio 2021. A sparare sono stati Salvatore Morriale e Antonio Esposito (figlio del boss Giovanni Esposito “’o muort”), mandati da Raffaele Abbinante, nel ruolo di istigatore, e da Antonio Abbinante, quale capo e quindi responsabile di tutte le decisioni».

Lo tsunami Rignante non si è però fermato qui. L’ex ras ha infatti fornito informazioni anche in ordine ad altri quattro delitti, la ricostruzione resta al momento omissata. Tornando invece all’omicidio di Vincenzo De Luca, si sarebbe dunque trattato di un’epurazione interna agli Abbinante.la frangia capeggiata dal boss Giovanni Esposito. Tra i suoi amici più cari c’era proprio il defunto De Luca, il quale già il 2 settembre 2018 gli aveva fatto una rivelazione: «In quel periodo - ha spiegato ai pm - stavo ai domiciliari e seppi da Vincenzo De Luca che il clan, gestito da Arcangelo Abbinante, figlio di Guido, era allo sbaraglio, essendo questi una persona incompetente, e stava facendo brutte figure. Conoscendo i soggetti in questione e conoscendo il carattere di De Luca, gli consigliai di stare al suo posto. Chiesi a Enzo se potevo guadagnare qualcosa e mi disse di sì. Visto che sono del mestiere cominciai a vendere hashish, al che Arcangelo e Francesco Abbinante (figli di Guido, ndr) vennero dame a chiedermi 5mila euro al mese per poter continuare». Prime avvisaglie del futuro regolamento di conti. Segue sul “Roma” di domani

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori