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Protesta degli studenti a Napoli, si coprono di vernice rossa: «Ci avete uccisi»

Protesta degli studenti a Napoli, si coprono di vernice rossa: «Ci avete uccisi»

Fumogeni rossi e mani macchiate di vernice rossa. Così i manifestanti di Napoli davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale della Campania, dove sono arrivati al termine del corteo partito alle 9.30 da piazza Garibaldi, nella giornata in cui in tutta Italia sono in corso le proteste contro l'alternanza scuola-lavoro.

«Lorenzo e Giuseppe sono vivi e lottano insieme a noi», cantano gli studenti e gli attivisti dei centri sociali che hanno organizzato la manifestazione, ricordando così i due giovani diventati simbolo della lotta contro l'alternanza scuola-lavoro. Alcuni dei manifestanti hanno macchiato la porta di accesso della sede dell'Ufficio scolastico con le mani dipinte di rosso.

MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA SEDE DEL PD. Tre giovani manifestanti si sono versati addosso della vernice rossa davanti alla sede del Pd Campania in via Santa Brigida a Napoli. L'azione è avvenuta nel corso della manifestazione organizzata da Potere al Popolo e dagli Studenti autorganizzati campani contro l'alternanza scuola lavoro e «per un esame di Stato a misura di tutti».

Altri attivisti hanno esposto uno striscione con la scritta in napoletano "C'at accis" ("ci avete uccisi"). In mattinata è prevista un'altra manifestazione, con corteo da piazza Garibaldi alla sede dell'Ufficio scolastico regionale della Campania, organizzata da Coordinamento Kaos, Unione degli Studenti Napoli, Studenti autonomi napoletani, Coordinamento Studenti flegrei e Fronte della gioventù comunista. 

I tre manifestanti, vestiti da operai, si sono spogliati di finti abiti da lavoro e hanno versato sul loro corpo della vernice rossa, «simbolo delle morti di Lorenzo e Giuseppe, i due giovani deceduti durante l'alternanza scuola-lavoro e lo stage», spiegano gli attivisti in una nota. «Il Pd - sostengono gli organizzatori - è il primo responsabile delle morti di Lorenzo e Giuseppe».

«L'alternanza scuola-lavoro utilizza giovani studentesse e studenti come forza lavoro gratuita, a discapito di qualsiasi norma di sicurezza. Questa non è la nostra idea di scuola. In particolare in un momento di emergenza come questo, la scuola deve essere strumento di crescita sociale e culturale, e non occasione di sfruttamento. In un Paese dove nel 2021 ci sono stati 1400 morti sul lavoro, lo Stato dovrebbe investire in sicurezza e non nella creazione di ulteriore precarietà. Non ci bastano le finte lacrime e l'indignazione da parte dei responsabili, vogliamo l'immediata abolizione dell'alternanza scuola-lavoro e  investimenti concreti sull'istruzione e l'edilizia scolastica», concludono gli attivisti di  studenti autorganizzati campani, Potere al Popolo e centro sociale Ex Opg occupato Je So' Pazzo.

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