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19 Febbraio 2022 - 07:00
ITALIA-GRECIA Incendio sul traghetto della Grimaldi. Italiani tutti salvi, 10 feriti. All’appello mancano 11 passeggeri
BARI. Gli sguardi rivolti verso il cielo nero: le colonne di fumo sono già alte. È notte fonda e i passeggeri hanno il giubbotto rosso addosso e i volti impauriti di chi vede un film dell’orrore scorrere sotto i propri occhi. Le fiamme squarciano le tenebre al largo di Corfù quando le 290 persone a bordo del traghetto “Euroferry Olympia” della Grimaldi Lines (nella foto) in rotta da Igoumenitsa, in Grecia, a Brindisi, attendono sul ponte della nave l’ordine di evacuazione del comandante. Nella stiva è esploso un incendio - probabilmente partito da uno dei tantissimi camion che il traghetto trasportava - e le fiamme sono altissime. L’INCENDIO NELLA NOTTE. Le fiamme si sono propagate alle 4,12 dai garage fino a devastare l’intero traghetto “ro ro” (mezzo progettato per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati) che aveva passato tutti i controlli di sicurezza appena due giorni prima, mentre la compagnia partenopea insedia a Napoli l’Unità di crisi per seguire le operazioni. IL BILANCIO. In tarda serata il bilancio è ancora provvisorio e dice che delle 290 persone a bordo - 239 passeggeri, soprattutto camionisti bulgari e greci, e 51 membri dell’equipaggio - quasi tutti sono stati tratti in salvo. Sono però 11 le persone che mancano all’appello: 3 vengono localizzate nella nave e attendono di essere soccorse e recuperate. Delle altre 8, invece, non si hanno notizie: si tratta di cittadini bulgari, greci e un turco. I SOCCORSI. Tutti i salvi, invece, i 64 italiani. A bordo, i soccorsi individuano nella stiva 5 persone: due vengono salvate dopo qualche ora, con operazioni di tutte le forze coinvolte. Grecia, Italia e Albania lavorano gomito a gomito per trovare i dispersi. Gli ultimi ad essere tratti in salvo sono un bulgaro e un afgano. Le esalazioni di fumonero sono responsabili dei feriti: in tutto si tratta di 10 persone, 9 uomini e una donna: in 7 sono stati ricoverati per problemi respiratori, ma non sembrerebbero versare in gravi condizioni, altri 3 vengono dimessi poco dopo. Le operazioni di salvataggio, lunghe e complicate, sono partite tempestivamente, grazie al fatto che una unità della Guardia di finanza italiana era poco distante, impegnata a rimorchiare un’altra motovedetta in avaria. Un intervento che ha salvato la vita nel giro di poche ore a 242 persone portate subito in salvo a Corfù. IL ROGO DA UNA STIVA. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso «apprezzamento e riconoscenza all’equipaggio della motovedetta». Qualcuno ha sentito lo scoppio degli pneumatici dei tir merci provenire dalla pancia della Euroferry Olympia. Stando alle prime ricostruzioni il rogo è partito proprio da una delle stive, il garage numero 3. I membri dell’equipaggio hanno messo subito in atto le procedure antincendio. Fino all’ordine di abbandono della nave.
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