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21 Febbraio 2022 - 14:20
A distanza di un mese dalla prima relazione presentata al Consiglio comunale su Patto per Napoli, (lo scorso 21 gennaio), e dopo una interlocuzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’assessore Pier Paolo Baretta ha esposto nella Sala dei Baroni il contenuto dell’accordo tra Governo e Comune di Napoli - Patto per Napoli per una nuova valutazione prima della firma tra il sindaco Gaetano Manfredi e il residente del Consiglio Mario Draghi.
Il riparto delle risorse previste nella Legge Finanziaria prevede per Napoli oltre 1 miliardo e 231 milioni, una cifra importante ripartita in 21 anni. A fronte del contributo statale, il Comune di Napoli è impegnato a recuperare risorse proprie per almeno un quarto di quanto eroga lo Stato. Per questo, ha spiegato Baretta, il programma molto impegnativo e di lungo periodo predisposto prevede di realizzare maggiori entrate, dal 2022 al 2042, per 803.899.978 euro.
Il piano si articola in una serie di interventi concentrati nei primi 5 anni del Piano stesso, arco temporale nel quale anche sarà più cospicuo il contributo statale che negli anni seguenti dovrà considerarsi come contributo di sostegno all’azione di risanamento del bilancio comunale che nel frattempo, all’inizio con interventi “di emergenza”, dovrà risollevare Napoli dalla condizione nella quale si trova. Ciò determina, ha aggiunto l’Assessore, un percorso praticamente obbligato in ordine alle scelte da compiere a breve.
Queste novità, ha spiegato Baretta, incidono certamente sulla parte di risorse che il Comune è impegnato a reperire e che devono incidere per circa un quarto rispetto alle risorse che lo Stato attribuirà a Napoli nel corso di 21 anni, fino al 2042, e che ammontano complessivamente a oltre 1 miliardo e 231 milioni di euro. Se nel corso del 2023 dovessero essere più cospicue le risorse provenienti dal recupero della riscossione e dal patrimonio, ha precisato, si potrà anche cambiare questa previsione e la decisione sarà presa alla fine del 2023 Chiesto di attribuire nostra quota entro il 31 marzo.
"Ripartenza, riorganizzazione, rilancio" sono le direttrici del piano del Comune che, ha continuato Baretta, rappresenta una grande sfida, una sfida che si gioca soprattutto nei primi 5 anni, dopo di che abbiamo proposto al Governo una clausola di salvaguardia: dopo la fase iniziale, il Comune potrà cambiare il piano, in tutto o in parte, ferma restando la misura del contributo del Comune stesso. All’accordo verrà allegato, per il monitoraggio, un cronoprogramma semestrale.
I capitoli sui quali si lavorerà sono: la Riscossione, per la quale si prevede l’affidamento del recupero ad una società specializzata e i risultati realisticamente non arriveranno prima del 2026/2027; da quel momento, si prevede un incremento complessivo di 228 milioni; inoltre, fino al 2028, quando andrà a regime la nuova riscossione, ci si aspetta un recupero di 20 milioni dalla consegna anticipata dei ruoli da parte di Equitalia; il Patrimonio per il quale prosegue la collaborazione con Invimit per la formazione del “fondo Napoli”; i primi risultati sono già visibili quest'anno con la vendita della rete del gas, dalla quale arriveranno 26 milioni una tantum; negli anni successivi si punterà alla valorizzazione e alienazione di immobili e alla riduzione dei fitti passivi, per un valore complessivo di 73 milioni; le Partecipate, per le quali si pensa a “diligence” da affidare a società specializzate per evitare scelte avventate, ha detto Baretta che ha annunciato un piano entro settembre; infine, la riorganizzazione dei servizi e l’aumento degli investimenti.
Nonostante gli sforzi che possiamo compiere, ha concluso Baretta, nei primi anni gli interventi su Riscossione e Patrimonio non risolvono il problema del recupero del quarto delle risorse di competenza del Comune. Nel primo quinquennio, considerato come un unico periodo, bisognerà recuperare una entrata aggiuntiva di oltre 121 milioni e 617mila euro. Risorse fresche dovranno essere recuperate da subito attraverso la leva fiscale. Quello proposto, è il minimo necessario, ha continuato Baretta. Ma anche il massimo che faremo. Oltre alla tassa di imbarco, dalla quale arriveranno nel quinquennio 40 milioni di euro, la leva fiscale riguarda l’addizionale Irpef.
Proprio come richiesto dal Consiglio, la leva fiscale sarà attivata solo a partire dal 2023 e la soglia di esenzione è stata elevata a 12mila euro. Per il 2023, l’aumento previsto dell’addizionale Irpef è dello 0,1% e, nel 2024, è previsto un aumento aggiuntivo, e definitivo, dello 0,1%. Quello che stiamo chiedendo è un contributo contenuto che può consentire di far affluire nelle casse comunali 5 milioni e 900mila euro nel 2023, 15 milioni nel 2024, così potremo far fronte al quarto di nostra competenza. Se si deciderà di confermarla anche dopo il 2026, nelle casse entreranno 302 milioni e 300mila euro.
L’assessore Baretta ha annunciato, poi, che i crediti commerciali fatturati nel 2021 (il 99% dei debiti del Comune nei confronti delle imprese è relativo all’anno 2021) non saranno interessati dalla transazione tombale: questa richiesta, avanzata dal Comune che aveva rilevato una stortura nell’operazione prevista. A marzo, ha concluso Baretta, si inizieranno a liquidare tutte le fatture sospese del 2021, mentre sarà fatto un approfondimento sulle eventuali fatture a finanziamento vincolato antecedenti al 2021. Al termine della relazione è iniziato il dibattito dei consiglieri sui contenuti del Patto per Napoli.
Infine, l’assessore Baretta ha annunciato che i crediti commerciali fatturati nel 2021 (il 99% dei debiti del Comune nei confronti delle imprese è relativo all’anno 2021) non saranno interessati dalla transazione tombale: questa richiesta, avanzata dal Comune che aveva rilevato una stortura nell’operazione prevista. A marzo, ha concluso Baretta, si inizieranno a liquidare tutte le fatture sospese del 2021, mentre sarà fatto un approfondimento sulle eventuali fatture a finanziamento vincolato antecedenti al 2021. Al termine della relazione è iniziato il dibattito dei consiglieri sui contenuti del Patto per Napoli.
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