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Sangue e corna: due denunce

Sangue e corna: due denunce

Pestata per un tradimento, identificate le prime responsabili dell’aggressione. Caccia a una terza donna

NAPOLI. Altro che le voci di divorzio tra Francesco Totti e Ilary Blasi, chiusi per ora nel silenzio delle rispettive privacy. A Secondigliano per una vicenda di presunte corna non una, ma due donne sono state denunciate a piede libero (con una terza non ancora identificata con certezza) per il pestaggio ai danni di una commessa 33enne nei cui confronti la definizione di “p.” è stata la meno volgare. È questa la novità sull’indagine condotta a tempo di record dalla polizia di Secondigliano, arrivata a una conclusione importante.

Tanto più che gli accertamenti sulle autrici dell’aggressione, compiuta sul posto di lavoro, si sono chiusi con il massimo dei risultati possibili considerando che la vittima, presumibilmente per paura di ritorsioni, non ha voluto sporgere querela. Sullo sfondo c’è la malavita del quartiere: la vendicatrice è imparentata con i Magnetti della Vanella Grassi mentre colei che aveva avuto la relazione extraconiugale era sposata con un affiliato ai Di Lauro. Una storia da “Beautiful” alla napoletana, insomma. Era il 14 gennaio scorso quando prima i carabinieri e poi la polizia, che hanno poi condotto e sostanzialmente concluso le indagini, si misero in moto dopo una telefonata di allarme attraverso il 112 e 113 accorrendo in un panificio di via del Cassano a Secondigliano.

La 33enne avrebbe avuto una relazione extraconiugale con il marito della vendicatrice, imparentata con i Magnetti della Vanella Grassi, e la storia è emersa grazie a un video che impazzava sui social, ricostruita con precisione dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Secondigliano. Nell’informativa consegnata in procura ci sarebbero i nomi della 20enne ex moglie dell’affiliato ai Di Lauro e di una 40enne che l’avrebbe spalleggiata con un ruolo attivo. Mancano certezze invece su una terza donna entrata nel negozio. Nel filmato, della durata di pochi secondi, si sente la voce dell’assalitrice. «Miche... eccola qui la p...». Pochi secondi dopo e la vittima, nonostante il tentativo di un uomo di proteggerla, viene colpita con un oggetto contundente che le provoca una profonda ferita alla testa. Il sangue le copre buona parte del volto, ma ciò non ferma la furia della rivale in amore. «Puoi anche andarmi a denunciare, ti taglio la testa. Se vado io in galera ci sta il resto della razza mia. Ti faccio morire».

Frasi inequivocabili che sono costate la denuncia a piede libero alla donna, alla quale in poco tempo sono risaliti gli investigatori di Secondigliano.I poliziotti, autori dell’indagine dopo un primo prezioso intervento dei carabinieri sul luogo del drammatico evento, hanno identificato tre donne entrate insieme nel panificio la mattina del 14 gennaio scorso. Ma non solo: gli investigatori che hanno lavorato alla soluzione del caso sono riusciti anche a risalire ad alcuni testimoni chiave, tra i quali il titolare dell’esercizio commerciale, verso il quale sarebbero anche volate minacce nel caso in cui non avesse licenziato la 33enne bersaglio della spedizione punitiva. Tradimenti e camorra, per sintetizzare.

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