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01 Marzo 2022 - 08:00
Incendio negli spazi esterni della concessionaria “New class rent”, distrutta un’auto: si batte la pista del racket
NAPOLI. L’ombra del racket torna ad allungarsi minacciosa sulle strade di Fuorigrotta. Archiviata per il momento la fase delle stese e degli agguati, nel quartiere flegreo l’aria si è rifatta improvvisamente pesante. Ad accedere la miccia - è il caso di dirlo - il rogo divampato poco prima dell’alba di ieri negli spazi esterni della società di autonoleggio “New class rent” di via Guglielmo Marconi. È qui che ignoti, approfittando delle ultime ore di buio, hanno dato alle fiamme una delle vetture in esposizione, riducendola a un cumulo di cenere. Ricevuto l’allarme, sul posto si sono rapidamente precipitati i vigili del fuoco e i carabinieri, ma il danno ormai era stato fatto. Domate le fiamme, pompieri e investigatori dell’Arma hanno ovviamente eseguito sulla scena i rilievi tecnici di routine: l’inchiesta resta al momento avvolta dal massimo riserbo, ma la dinamica del raid fa propendere gli inquirenti verso il gesto di natura dolosa. Che in questo caso, il più delle volte, significa una cosa: avvertimento a fini estorsivi.
Sul punto, il titolare della “New class rent” ha comunque sostenuto di non aver mai ricevuto alcuna richiesta di denaro o minacce da brutti ceffi della zona. Gli investigatori non hanno per ora motivo di dubitare della sua versione, ma i recenti fatti di cronaca insegnano che spesso gesti del genere arrivino ancora prima dell’insopportabile richiesta di denaro: la società aveva tra l’altro aperto i battenti appena da pochi mesi. I carabinieri hanno intanto passato al setaccio via Marconi e dintorni, soprattutto via Terracina, alla ricerca di telecamere di videosorveglianza pubblica e privata che possano aver immortalato l’arrivo e la fuga dei responsabili. Le immagini della concessionaria sono state invece già acquisite. L’episodio che ha colpito la “New class rent” è purtroppo soltanto l’ultimo di una serie di raid avvenuti nel quartiere Fuorigrotta in questi mesi. A fine gennaio un altro “misterioso” incendio si era verificato inun’altra zona calda del quartiere, via Caio Duilio, enclave del clan Troncone. È qui che è esplosa una bomba carta e nel mirino è finito il locale “Dal delicato 1977”, aperto da poco più di mese, i cui titolari hanno dichiarato di non aver ricevuto richieste estorsive né minacce di alcun genere.
Però l’ipotesi del pizzo resta ugualmente in piedi: potrebbe esserci stata un’esibizione camorristica di muscoli per poi trattare con la vittima da una posizione di forza. Erano le 4,20 quando è scattato l’allarme a Fuorigrotta. Tutti gli abitanti della zona, dalla fine della galleria Laziale all’imbocco di viale Augusto, hanno sentito il forte boato prima dell’arrivo dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. L’ordigno artigianale era stato piazzato davanti alla pedana in legno attrezzata del ristorante con tavoli e sedie, utilizzata per mangiare all’aperto. Tutto danneggiato, compresi una vetrata, il portone del palazzo adiacente e due vetture parcheggiate nei dintorni. Un danno non eccessivo, non tale cioè da impedire al locale di funzionare, ma finalizzato evidentemente a spaventare gli imprenditori. Una strategia del terrore che non accenna purtroppo ancora a fermarsi.
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