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Il genero del boss parla con i pm: l’Alleanza di Secondigliano trema

Il genero del boss parla con i pm: l’Alleanza di Secondigliano trema

Arrestato a gennaio per corruzione, è stato già sottoposto a due interrogatori

NAPOLI. Finito in manette sulla scorta di un’accusa apparentemente minore, potrebbe a sorpresa rivelarsi la prossima gola profonda pronta a mettere alle corde l’Allenza di Secondigliano. Luca Esposito, genero del capoclan Patrizio Bosti, dopo appena un mese trascorso dietro le sbarre, ha deciso di incontrare i pm dell’Antimafia per rendere una lunga serie di dichiarazioni spontanee.
 

Il contenuto di quei verbali resta al momento top secret e non è chiaro se il marito di Maria Bosti, coindagata nello stesso procedimento, abbia reso anche dichiarazioni eteroaccusatorie. Di certo, però, c’è che la deposizione è stata tutt’altro che stringata, tant’è che nel giro di una manciata di giorni, intorno alla fine di febbraio, Esposito è stato sottoposto a ben due interrogatori.
 

I due verbali in questione sono stati appena depositati dal sostituto procuratore Ida Teresi agli atti dell’indagine che vede coinvolti, oltre a Esposito e lady Bosti, anche il figlio Salvatore e due camici bianchi: un medico dell’Als Napoli 1 e il dirigente di un centro diagnostico del Vesuviano.

Tutti, stando alla ricostruzione della Procura, sarebbero a vario titolo coinvolti in un giro di tangenti e green pass falsi. Sul punto, vale infatti la pena ricordare che la coppia, raggiunta da un decreto di fermo, era stata bloccata a fine gennaio all’aeroporto di Fiumicino mentre si accingeva a imbarcarsi su un volo diretto a Dubai.

 

Maria Bosti e Luca Esposito da quel giorno non hanno più messo piede fuori dal carcere e appena pochi giorni fa anche il tribunale del Riesame, pur escludendo l’aggravante mafiosa del reato, aveva deciso di confermare il provvedimento cautelare emesso a loro carico prima dal gip di Civitavecchia e poi da quello di Napoli.

La detenzione sembra dunque aver indotto il 41enne Esposito a chiedere un incontro con gli inquirenti della Dda partenopea e il faccia a faccia effettivamente c’è stato: il genero del capoclan è stato infatti interrogato in due distinte occasioni a ridotto del 20 febbraio scorso. In attesa di conoscere il contenuto di quelle deposizioni, l’Alleanza di Secondigliano e in particolare il clan Contini, di cui Patrizio Bosti e il figlio Ettore sono tra i massimi esponenti, si apprestano ad attraversare l’ennesima fibrillazione. Tornando alla contestazione originaria, Luca Esposito e Maria Bosti sono indiziati di corruzione di incaricati di pubblico servizio, dal momento che si sarebbero procurati - previo pagamento di denaro in favore di medici compiacenti - false certificazioni di avvenuta vaccinazione Sars-Cov-2, nonché false certificazioni di test molecolare con esito negativo Co

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