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06 Marzo 2022 - 19:03
NAPOLI. L’abbraccio con la mamma, in lacrime per l’emozione che scioglie l’iceberg del dolore e dell’angoscia per una lunghissima attesa, è liberatorio. Sofia insieme a suo figlio di 10 anni è finalmente salva, al sicuro a Napoli. Il viaggio, cominciato a inizio settimana dalla frontiera polacca e conclusosi nel parcheggio di piazza Garibaldi quale approdo finale, è stato estenuante anche emotivamente vedendo la condizione psichica dei bambini. «Quelli che erano sul nostro stesso bus sono apparsi traumatizzati dalla guerra, dalle bombe, dalle sirene anti aerei e dal fatto di essere costretti a stare per tanto tempo a mettersi a riparo nei rifugi» racconta la donna grazie alla traduzione della madre Alesiya, accompagnata a sua volta da alcuni amici, che vive a Napoli dal 2001.
«Alle frontiere – dice la 41enne – c’è una quantità di persone ammassate impressionante. Abbiamo aspettato tanto prima di cominciare il viaggio. Venuti in Italia, ci siamo fermati una notte a Pescara da nostri parenti per riposare. Un toccasana dopo oltre tre giorni nei rifugi con tantissime persone. In quella casa in Abruzzo ci sono 20 persone in totale, la maggior parte di chi è stato ospitato dopo aver lasciato i luoghi d’origine in Ucraina».
Le bombe e l’artiglieria russa hanno devastato un’intera nazione, anche quelle città forse meno colpite come Leopoli da dove Sofia e Alesyia provengono. «Stanno morendo in tantissimi, anche tantissimi bambini. Il mio porta ancora con sé i segni dello stress per giorni non è riuscito a dormire e si sono gonfiati anche i linfonodi. Devo portarlo per forza da un medico e farlo visitare. Spero superi questa fase» prosegue la 41enne. Sua madre la ospiterà con il figlio nella casa a Napoli, ma l’obiettivo è tornare in Ucraina. «Mio marito è rimasto lì a combattere e anche mio figlio più grande, che ha 18 anni, è investito della stessa sorte. Io voglio tornare al più presto da loro in Ucraina, nonostante lì chi ha costruito faticosamente la propria casa non abbia ormai più nulla».
La macchina della solidarietà si è messa immediatamente in modo in Italia e a Napoli dove le donazioni di medicinali, cibo per bambini, indumenti non si ferma da quando è cominciato oramai quasi due settimane fa il conflitto. Di questo parla Alesyia: «Gli italiani vanno ringraziati per tutto quello che stanno facendo per il popolo ucraino, sono bellissime persone che hanno dimostrato di essere al nostro fianco. Dio benedica i nostri militari e tutti quelli che stanno contrastando l’esercito russo. Il Signore è con noi, vinceremo Ma il mondo agisca e fermi Putin, che sta uccidendo i bambini».
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