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07 Marzo 2022 - 07:00
Il raid ieri notte alle rampe di Sant’Antonio: due arrestati, uno denunciato
NAPOLI. Un caso più unico che raro. Tre giovani incensurati di San Giuseppe Vesuviano, in trasferta a Napoli durante la movida, sono stati sorpresi dal proprietario dell’autovettura che cercavano di rubare in un orario insolito per stare svegli: le 4 di ieri. È successo a Posillipo, precisamente alle rampe di Sant’Antonio, e per cercare di portare via una vecchia Panda di poco valore sono finiti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio con rito direttissimo Antonio Coppola, 24enne, e Giuseppe Franzese, 20enne. Se l’è cavata invece con una denuncia a piede libero il presunto complice 23enne, partito con loro sabato sera dalla cittadina vesuviana.
Accusati di tentato furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale per essere fuggiti all’alt, devono essere considerati innocenti fino a eventuale condanna definitiva. La sfortuna dei giovani amici è stata che il proprietario della Fiat Panda fosse sveglio a quell’ora, guardando la strada sottostante il palazzo in cui abita nel punto incui aveva parcheggiato l’autovettura. Così ha visto la scena e ha subito chiamato il 112, impedendo che il furto si concretizzasse dando il via all’operazione dei carabinieri che si è conclusa con il fermo dei “sospetti”.
Ecco la ricostruzione della vicenda partendo con i 3 giovani a bordo della Panda del padre del 20enne (ignaro di tutto) che girano perle strade di Posillipo. Evidentemente pensavano che la movida impegnasse le forze dell’ordine al punto da distrarle da altri compiti, ma è andata loro male. A finire in manette sono stati il 20enne e il 24enne, originari di San Giuseppe Vesuviano e senza alcun precedente. Mentre è scattata solo una denuncia a piede libero per il terzo del gruppetto, un 23enne compaesano anch’egli incensurato. Sono quasi le 4 del mattino e l’auto con a bordo i 3 percorre via rampe Sant’Antonio. Si fermano e scendono dall’auto perché hanno trovato ciò che cerca vano, un’auto in sosta da rubare. Rompono il finestrino e iniziano a “lavorare”. Non si aspettavano però che il proprietario dell’auto fosse sveglio e allora scappano. L’uomo chiede aiuto al 112 e le ricerche iniziano. Una gazzella del radiomobile è lì vicino e l’auto “sospetta” viene individuata. Inizia l’inseguimento tra alta velocità e manovre azzardate. ma alla fine i fuggitivi capiscono di essere in trappola, si fermano e si arrendono. I carabinieri li bloccano e nell’auto dei 3, c’erano 2 cacciaviti utilizzati per l’effrazione del bloccasterzo. Per l’assenza di precedenti penali e per il fatto che il furto è rimasto solo un tentativo, nessuno dei giovani è finito dietro le sbarre.
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