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Agguato per un Rolex rubato: fermati i babypistoleri dei vicoli

Agguato per un Rolex rubato: fermati i babypistoleri dei vicoli

Nei guai i fratelli Minieri e due minorenni. È caccia ai rivali del gruppo Lepre

NAPOLI. Una faida-lampo, innescata da una misteriosa rapina di Rolex. Risiederebbe qui il movente dell’ultimo scontro armato che tra i vicoli di Montesanto e dei Quartieri Spagnoli ha visto contrapporsi per mesi alcuni giovanissimi esponenti dei clan Saltalamacchia, da un lato, e Lepre, dall’altro. Uno scontro feroce, senza esclusione di colpi, sui quali investigatori e inquirenti sembrano però aver fatto finalmente luce, almeno in parte. Ammanettati in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono infatti finiti dietro le sbarre i primi cinque presunti pistoleri, due dei quali addirittura minorenni. A finire in manette sono stati il 23enne Ciro Minieri, il fratello Nicola Minieri, Cristian Monti, il 17enne Antonio F. e il 17enne Luigi F. I cinque, sulla scorta di alcune allarmanti intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a essere ritenuti molto vicini al gruppo Saltalamacchia, sono considerati dagli inquirenti che hanno lavorato al caso come i responsabili di una micidiale sparatoria avvenuta in piazza Montesanto lo scorso 24 febbraio. Il commando avrebbe infatti ingaggiato un conflitto a fuoco con la paranza rivale, che farebbe invece capo al clan Lepre del vicino Cavone.

Soltanto per un puro caso l’agguato non è andato a buon fine, ma sulla scena sono stati esplosi numerosi colpdi pistola: una circostanza, questa, che ha lasciato agli investigatori ben pochi dubbi circa le reali intenzioni dei sicari. Dalla lettura del provvedimento precautelare si apprende anche alla base dell’imboscata armata ci sarebbe stato un regolamento di conti scaturito da una rapina di Rolex ai danni di Andrea Toscano, il quale, per recuperare il maltolto si sarebbe rivolto ad alcuni esponenti del clan Lepre.

I giovani malavitosi del Cavone sarebbero quindi passati alle vie di fatto dopo aver identificato il responsabile dello scippo in Ciro Minieri, che a dicembre scorso è tra l’altro stato anche vittima di un agguato in circostanza ancora non chiarite. Tornando invece alla vicenda oggetto dell’indagine, mentre i giovani pistoleri del clan Lepre si sono lanciati alla ricerca del 23enne per “metterlo a posto”, ecco che è subito scattata la controffensiva della paranza vicina ai Saltalamacchia, subito informata da una soffiata. Nicola Minieri e Antonio. F., accompagnati da Luigi F., e Ciro minieri e Monti, in sella a due scooter, si sono così precipitati armati fino ai denti in piazza Montesanto, pronti a tendere un’imboscata ai rivali. I babysicari non sapevano però di essere sotto intercettazione e buona parte dei loro dialoghi sono stati captati dalle forze dell’ordine che già li tenevano sotto controllo: «Entriamo quattro di noi a piedi, due in un vicolo e due in un altro...». E ancora: «Facciamo pure un morto... non possono scappare... uno li prende a salire e l’altro li acchiappa a scendere... uno entra per dritto e l’altro per giù». Nonostante la pioggia di piombo esplosa di lì a breve, gli obiettivi designati riuscirono però a mettersi in salvo. La caccia agli ultimi fuggitivi è appena cominciata.

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