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12 Marzo 2022 - 08:00
La frase choc di Nicola Minieri. Il nuovo gruppo incastrato da intercettazioni
NAPOLI. “Gli abbiamo sparato addosso altezza uomo…10 botte addosso. Li abbiamo presi di faccia. Mi sono fermato... altrimenti lo avrei ucciso…sull’anima dello zio avrei fatto il morto stasera”. Nicola Minieri, uno dei 3 maggiorenni arrestati per lo scontro a fuoco con esponenti dei Lepre la sera del 24 febbraio scorso, non immaginava di essere intercettato mentre commentava con il fratello Ciro e Cristian Monti le fasi della sparatoria che soltanto per puro caso non ha provocato vittime. Il congiunto subito dopo ha aggiunto, dando la conferma a inquirenti e investigatori di aver fatto parte del commando di 5 giovani partito dai Quartieri Spagnoli, una frase chiarissima: «io mi sono appostato per piazza Dante. Ho detto, Cristian appena escono dal vicolo li riempiamo di botte». Una ricostruzione confermata infine da Monti: «noi stavamo a piazza Dante, proprio a piazza Dante».
Precisando che gli indagati non sono legati al gruppo Saltalamacchia, la complessa vicenda è stata ricostruita con precisione dai poliziotti della terza sezione della Squadra mobile della questura (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Luigi Vissicchio) e un primo riscontro è giunto dal giudice per le indagini preliminari che ieri ha convalidato il fermo della procura a carico dei fratelli Minieri e Cristian Monti. Per i due 17enni coinvolti procede il tribunale per i minorenni. Ferma restando la presunzione d’innocenza di tutti gli indagati fino all’eventuale condanna definitiva, tutto è cominciato con la rapina di un Rolex di 30mila euro a un giovane che invece di denunciare, almeno inizialmente, l’accaduto alle forze dell’ordine si è rivolto ad alcuni esponenti del clan Lepre del Cavone per cercare di riavere l’orologio.
A compiere il colpo, nella ricostruzione degli investigatori attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, sarebbe stato Ciro Minieri con l’aiuto di un giovane al momento irreperibile imparentato con Vincenzo Masiello “Cucù” (estraneo alla storia). Il gruppo dei Quartieri Spagnoli ha saputo che i Lepre avrebbero tentato di ottenere il Rolex e si è preparato ad affrontarli. “Se ’o chicc” viene qua, gli sparo”, diceva Ciro Minieri. Fino a quando lui, il fratello, Cristian Monti e i 2 minorenni hanno deciso di anticipare le eventuali mosse di quelli del Cavone. La sera del 24 febbraio scorso si sono appostati in piazza Dante, ma gli avversari si sono fatti vivi armati e hanno aperto il fuoco. Mancava poco a mezzanotte e per fortuna nessun passante è rimasto colpito perché almeno 20 bossoli sono stati trovati in piazzetta Montesanto, luogo finale dello scontro. Nessun ferito nemmeno tra i pistoleri, corsi a casa e ascoltati dagli investigatori della Mobile mentre commentavano il grave fatto ancora carichi di adrenalina
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