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18 Marzo 2022 - 08:00
Assalti e sparatorie nella periferia nord, eseguiti tredici arresti: alcuni comunicavano coi parenti detenuti
NAPOLI. In tre avrebbero commesso rapine violente tra Secondigliano e Casavatore mentre in dieci sono accusati di favoreggiamento e utilizzo indebito di cellulari idonei alla comunicazione con persone in carcere. Tutti sono finiti in un’inchiesta della procura di Napoli Nord, basata su indagini dei carabinieri della compagnia di Casoria e della stazione di Casavatore, culminate all’alba di ieri in 13 misure cautelari.
Tra i destinatari figurano destinatori già noti, come i napoletani Ivan e Giulio Engheben, e altri meno conosciuti come Stefano Rusciano e Gianluca Aloe. Le indagini hanno consentito di individuare gli autori di quattro rapine: due consumate a Casavatore e a Secondigliano, ai danni di altrettanti motociclisti; una a Giugliano con vittima conducente di un'auto che ha riportato gravi lesioni per un proiettile di pistola al gluteo e l’ultima ancora a Casavatore, anche in questo caso a un uomo in scooter centrato a una gamba da un colpo d’arma da fuoco. I reati vanno dalla rapina aggravata, alle lesioni personali gravi fino alla detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Le investigazioni sono state condotte con l'aiuto delle immagini delle telecamere di sorveglianza, acquisite per ciascuno degli episodi, e le testimonianze delle vittime.
Ma c’è voluto un grande lavoro degli investigatori dell’Arma per comporre il puzzle e assegnare a ogni indagato il ruolo preciso. Ferma restando per tutti, trattandosi della fase delle indagini preliminari, la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. A Casavatore la sera del 16 marzo 2021 entrarono in azione Giulio Engheben e Simone Sacchettino (la scorsa coinvolto in un’indagine e assolto in sede di giudizio per direttissima). Finì con una pistolettata. Mentre ancora loro avevano agito nel pomeriggio dello stesso giorno a Giugliano, rapinando il titolare di una stazione di servizio.
Sempre Giulio Engheben, ma in quel caso con Salvatore Vitale sarebbero i responsabili di un’aggressione armata avvenuta a Casavatore per impossessarsi di un Piaggio Beverly. La stesa coppia di rapinatori, secondo l’accusa da provare in giudizio, avrebbe sottratto un motociclo Honda a un cittadino dello Sri Lanka il 15 marzo in via Miano. Giulio Engheben e Salvatore Vitale per eludere le indagini dei carabinieri sul loro conto avrebbero avuto in un’occasione l’appoggio di Stefano Rusciano, che dichiarò di aver ottenuto la disponibilità di un motoveicolo utilizzato per commettere le rapine, di cui era custode giudiziario, da una persona non meglio precisata e di non conoscere i due “sospetti”, Engheben e Vitale. Mentre invece Vincenzo Accarino, Gianluca Aloe, Vincenzo Avagnano, Pasquale Costa, Giulio Engheben, Giuseppe Granillo, Paolo Mancini, Rosario Palma, Giovanni Vinciguerra e Salvatore Vitale sono accusati di aver indebitamente utilizzato telefonini per comunicare all’esterno del carcere con parenti, familiari e conoscenti. Gli arrestati già detenuti sono rimasti presso le rispettive case circondariali mentre quelli liberi sono stati tradotti a Poggioreale.
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