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24 Marzo 2022 - 14:45
NAPOLI. Una vera e propria organizzazione per truffare gli anziani: sei persone arrestate. Un giro che ha prodotto circa 70 truffe per 200mila euro. Questa mattina a Napoli, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, supportati dall’Arma locale e coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, hanno arrestato 6 persone (4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), tutte residenti nella provincia di Napoli. i sei sono accusati del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate in danno di anziani, perpetrate in tutto il territorio nazionale ed in particolare nel Centro Nord Italia. Alcuni degli indagati devono rispondere anche di traffico di marijuana dalla Spagna all’Italia e della successiva distribuzione nella città di Napoli e nel suo hinterland.
L'indagine - condotta da ottobre 2020 a maggio 2021 e nata da alcune truffe attuste nella provincia di Bologna - aveva già portato all’emissione di diverse misure cautelari da parte del Gip di Napoli - per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerose truffe in danno di vittime vulnerabili, prevalentemente anziani, con il metodo del “finto Maresciallo dei Carabinieri ovvero del finto avvocato”.
Dopo aver consultato alcuni siti internet, venivano reperiti nominativi e numeri di telefono di persone che, nel ruolo di telefonisti, spacciandosi telefonicamente per “Marescialli dei Carabinieri” e “Avvocati”, raccontavano un falso e grave sincidente stradale in cui era rimasto coinvolto un congiunto della vittima (solitamente, un figlio o un nipote), richiedendo somme di denaro o preziosi da consegnare ad un complice (nel ruolo di esattore), per evitare gravi conseguenze giudiziarie.
Per rendersi maggiormente credibili invitavano la vittima a riagganciare la cornetta e a contattare il “112”. Quest’ultima, pertanto, credeva di essere in linea con i carabinieri, ma in realtà dall’altro capo dell’apparecchio rispondeva un complice del telefonista. Nel proseguire la conversazione carpivano dalla vittima ulteriori informazioni sensibili che, subito dopo, il falso avvocato utilizzava per chiedere il pagamento di una “cauzione”, generalmente di alcune migliaia di euro o preziosi, affinché il parente non patisse gravi conseguenze legali ovvero fosse rilasciato.
L’ordinanza di oggi riguarda altri soggetti ritenuti interni ad una delle organizzazioni già colpite dal precedente provvedimento cautelare che aveva dislocato il “Call Center”, da cui partivano le telefonate nei confronti delle vittime, a Barcellona in Spagna, da dove, utilizzando sim iberiche, veniva organizzata la truffa. Barcellona, tra l'altro, è anche la base logistica ed operativa per un traffico di marijuana, del tipo “AMNESIA” diretta in Italia. Nel corso delle indagini, a Napoli, era stato arrestato in flagranza uno dei corrieri con 5 kg della citata sostanza.
Le indagini, rivelatesi particolarmente complesse per i continui ed imprevedibili spostamenti degli indagati, per la quantità di utenze telefoniche da monitorare, intestate a prestanome e dismesse dopo ogni truffa -, hanno permesso, in pochi mesi, di ricostruire numerosissime truffe ai danni di anziani, circa 70, con un ingente profitto per l’organizzazione criminale, stimata in circa 200.000 euro.
Nell'operazione sequestrata preventivamente un’attività commerciale dedita alla compravendita di oro, sita in pieno centro a Napoli, ove i titolari, risultati in stretti rapporti con alcuni membri dell’organizzazione, avevano acquistato dagli indagati alcuni beni preziosi ritenuti riferibili a quelli consegnati dalle vittime destinatarie delle truffe.
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