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03 Aprile 2022 - 18:43
NAPOLI. Un po’ come la centennale tradizione del caffè sospeso, ma questa volta invece che di caffè si tratta di libri e non libri qualsiasi, ma che vengono dalla storica zona di Port’Alba, varco nella storia di Napoli dove si respira il profumo di libri antichi. Sono otto infatti le librerie che hanno aderito alla bella iniziativa #Portalibro che adotta la formula del libro sospeso e raccoglie libri per poi donarli ad alcune biblioteche della città e della periferia. Un progetto dunque che si prefigge di donare cultura e bellezza al capoluogo partenopeo, perché i libri sono anche e soprattutto questo. L’iniziativa del libro sospeso durerà fino al 16 maggio.
Prima fra tutte a beneficiarne sarà la Grazia Deledda, biblioteca comunale di Ponticelli, che ospita il progetto “Socializziamo in Biblioteca”, volto a riqualificare la struttura stessa e comunicare un nuovo modello di vivere le biblioteche di quartiere. Arredo partecipato, digitalizzazione del catalogo libri, corsi gratuiti di italiano per stranieri, corsi di editoria, laboratori di narrazione, focus di socializzazione specifici dedicati agli anziani del quartiere, informazioni e orientamento a tutti i giovani che vogliono conoscere le opportunità di mobilità internazionale. Ecco alcune delle proposte offerte dalla Grazia Deledda. Dopo il 16 maggio, sarà poi scelta un’altra biblioteca a cui destinare i testi. Le librerie che partecipano sono: Berisio, Colonnese, L’Apostrofo, Langella, Amodio Mondadori, Port’Alba, Tullio Pironti, Vollaro.
«Lo scopo dell’iniziativa - commenta uno dei librai promotori - è quello di incrementare il patrimonio librario di queste importantissime strutture». «Un'iniziativa che va a beneficio di tutti i ragazzi e le ragazze che hanno ricominciato a frequentare la biblioteca anche grazie al progetto “Socializziamo in Biblioteca” - aggiungono i referenti del programma, le associazioni Noi @ Europe, Terra di Confine e la Cooperativa Sociale Sepofà - avere un presidio culturale aperto anche di pomeriggio e di sabato, animato da tante attività e con la possibilità di scegliere libri di ogni genere è una cosa preziosa, sia in un quartiere come Ponticelli che in qualsiasi altra luogo».
E poi concludono «Per una volta la periferia è modello e non insegue. E il sostegno delle librerie del centro di Napoli ci fa capire quanto sia necessario che la periferia ed il centro di questa città siano sempre più interconnesse fra loro». Un’altra e benvenuta abitudine filantropica e solidale dunque ad animare la tradizione sociale di Napoli e ad arricchirne il patrimonio culturale.
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