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Autismo, la storia di Salvatore: vivere superando i limiti

Autismo, la storia di Salvatore: vivere superando i limiti

NAPOLI. «Non è semplice essere genitore di un ragazzo autistico. Le sfide di ogni giorno sono tante, le difficoltà da affrontare e la paura di non essere all’altezza. Da questo punto di vista credo che Salvatore (nella foto a sinistra) ci abbia dato una grande lezione, e continua ad insegnarci tanto ogni giorno». A parlare sono Lucia e Raffaele, due genitori che hanno vinto ogni difficoltà pur di offrire un futuro al proprio ragazzo. Dal canto suo Salvatore, 21 anni a giugno, è la dimostrazione di quante soddisfazioni possano arrivare da un figlio che, seppure affetto da autismo, segue i propri sogni. Salvatore la sua diagnosi l’ha avuta a 18 mesi, al Policlinico Federico II.

«Quel giorno non è stato semplice - spiegano i genitori - ma abbiamo trovato una seconda famiglia pronta ad accoglierci e a guidarci. La professoressa Bravaccio ci ha incoraggiati a iniziare subito le terapie e poi, negli anni, a non demordere e a scegliere per Salvatore i percorsi più giusti. Le soddisfazioni che sono arrivate le condividiamo con tutti loro». Salvatore è affetto da un disturbo dello spettro autistico. Proprio la Bravaccio, responsabile del l’Uosd di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Federico II (l’equipe nella foto a destra), ricorda del primo incontro con quel bambino diventato oggi un uomo.

«Con la famiglia abbiamo vissuto la sua crescita, affrontato i momenti più difficili e complessi, e accompagnato lui e i suoi genitori verso l’età adulta. Oggi Salvatore è avviato sulla sua strada con la sua indipendenza, anche se la rete di supporto e sostegno che ha consentito a lui e alla famiglia di ritrovarsi in una prospettiva di autonomia sarà sempre indispensabile».

Così come indispensabile è il lavoro portato a compimento tutti i giorni dall’Uosd di Neuropsichiatria Infantile della Federico II. A partire dal 2013, con la pubblicazione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali , il concetto di “autismo” si è allargato, abbracciando in un unico concetto di “spettro”, tutte le forme di alterazione precoce di tipo qualitativo e quantitativo che riguardano lo sviluppo di funzioni di comunicazione, interazione ed interessi di un bambino.

La Giunta Regionale ha approvato in questi giorni il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la presa in carico globale ed integrata dei soggetti con disturbi dello spettro autistico in età evolutiva. Con il Pdta vengono definite le modalità e gli attori responsabili della diagnosi precoce di Disturbo dello spettro autistico. L’Uosd di Neuropsichiatria Infantile della Federico II fa parte, inoltre, del Network Italiano per il Riconoscimento Precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico (Nida), una rete di collaborazione clinica e di ricerca finalizzata all'identificazione precoce di bambini con disturbi del neurosviluppo e, in particolare, con disturbo dello spettro autistico (Asd), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Il Network Nida è composto da Centri di ricerca e Istituti Clinici di alta e altissima specializzazione attivi su tutto il territorio nazionale.

Proprio per valorizzare progetti di inclusione, la Neuropsichiatra Infantile collabora con associazioni del mondo dello sport e di avviamento al lavoro, per costruire intorno ai ragazzi reti solidali di supporto sociale e professionale, con l’obiettivo di migliorare l’autonomia e le relazioni con gli altri. Iscritto all’Università in Discipline delle arti visive, della musica e dello spettacolo, martedì scorso Salvatore ha preso 30 al suo secondo esame. Non sa ancora cosa vorrà fare dopo l’università, ma ha le idee ben chiare sulla possibilità di continuare sempre a coltivare le sue passioni, senza mai farsi frenare dagli ostacoli della vita.

«La storia di Salvatore ci ricorda sempre quanto sia importante il lavoro che svolgiamo nel fare in modo che le famiglie possano avere una diagnosi precoce e un’assistenza di qualità lungo tutto il percorso di crescita», dice il direttore generale Anna Iervolino. «Anche questa è una missione che perseguiamo nella consapevolezza di essere un punto di riferimento imprescindibile. Il nostro Policlinico non a caso è stato individuato come centro di III livello, con il compito di provvedere ad approfondimenti a scopo diagnostico nei casi di diagnosi dubbia o nei casi più difficili».

Ieri, per la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo la pediatria del Policlinico Federico II di Napoli è stata illuminata di blu, colore simbolo dell’iniziativa.

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