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04 Aprile 2022 - 07:00
L’ultimo il 30 marzo scorso: vittima un 15enne incensurato in auto con il padre
NAPOLI. Un unico filo rosso sangue unirebbe gli ultimi 5 agguati ai Quartieri Spagnoli, conclusisi con ferimenti e non omicidi. Lo scrive la procura antimafia, su indagini condotte dalla polizia, a proposito della fibrillazione in corso da almeno 6 mesi nei vicoli tra via Toledo e corso Vittorio Emanuele. Ne hanno fatto le spese 4 giovani e un giovanissimo, un 15enne vittima di una sparatoria il 30 marzo scorso mentre era in macchina con il padre: Carmine Grammatica (24 settembre 2021); l’incensurata Ilaria Rizza, fidanzata del babyras detenuto Vincenzo D’Avino (9 ottobre 2021); Ciro Minieri (15 dicembre 2021); Ciro De Crescenzo (5 gennaio 2022). Tutti maggiorenni mentre l’ultimo episodio ha riguardato il minorenne, residente a Marano ma frequentatore di Napoli con amicizie soprattutto ai Quartieri. Unico caso per il quale sul movente qualche dubbio c’è e per questo vengono vagliate diverse ipotesi.
Le indagini sui ferimenti sono in pieno svolgimento e avrebbero un solo scenario: i contrasti in seno alla galassia delle nuove leve dei gruppi Masiello, Saltalamacchia, Esposito e Mazzanti dei Quartieri Spagnoli senza escludere lo zampino del clan Lepre del Cavone, anch’esso coinvolto secondo gli investigatori in traffici di droga e vicende illecite negli ultimi tempi. Ma non sarebbe in corso una guerra di camorra a livello di “sistema”, altrimenti le vittime sarebbero state di più con qualche morto. L’ultimo agguato in ordine di tempo ai Quartieri (quello del minorenne è avvenuto in zona Porto) è del 5 gennaio scorso.
Vittima il 39enne Ciro De Crescenzo, napoletano con precedenti per rapina e parentela acquisita con il noto Carmine Furgiero “’o pop”. Ma l’aggressione ai Cariati, mirata a fargli consegnare soldi e oggetti di valore,viene vagliata attentamente dagli investigatori perché c’è il forte sospetto che possa essersi trattato di un agguato mascherato. Precedentemente c’era stato il ferimento del 22enne Ciro Minieri (14 dicembre scorso), vicino ai Masiello secondo le forze dell’ordine e in particolare a Vincenzo “Cucù”. Ma più che la “gambizzazione” di Ciro De Crescenzo, tornato a casa già il giorno del ferimento, agli investigatori interessa lo scenario che starebbe emergendo , con un “botta e risposta” originato da contrasti nell’ambito della microcriminalità e dei piccoli traffici ai Quartieri Spagnoli. Quindi non uno scontro tra 2 storici clan della zona, i Masiello alleati dei Saltalamacchia e degli Esposito, e i Mazzanti, ma o vicende singole che sono esplose in varie sparatorie.
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