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04 Aprile 2022 - 13:24
Teatro San Carlo a Napoli sold out stasera per il Gala di raccolta fondi “#StandWithUkraine - Ballet for Peace": protagonisti primi ballerini dai più prestigiosi palcoscenici del mondo, con incasso devoluto al popolo ucraino.
Si esibiranno Olga Smirnova, una delle più grandi star della danza, che ha lasciato il Bolshoi di Mosca dopo aver denunciato l'invasione dell'Ucraina, e Anastasia Gurskaya, prima ballerina dell'Opera di Kiev, appena fuggita dalla guerra.
Ma l'evento benefico si è trasformato in breve in un caso diplomatico, dopo gli interventi del console generale dell'Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko per il quale non è possibile mettere sullo stesso piano vittime ed aggressori. Peraltro, il consolato con un post su facebook ha invitato la comunità ucraina a boicottare l'iniziativa suggerendo di mostrare fuori dal teatro foto delle vittime dei russi.
Lo stesso titolo del balletto è stato cambiato dal San Carlo ieri con un comunicato in serata: prima era Ballet for peace, poi è divenuto lo stesso della campagna di supporto all'Ucraina, “#StandWithUkraine".
IL CONSOLE GENERALE DELL'UCRAINA A NAPOLI. «Chiediamo di fermare tutti gli eventi culturali, sportivi dove si trovano i rappresentanti russi e i cittadini della federazione russa». Così Maksym Kovalenko, console generale dell'Ucraina a Napoli. «Eventi culturali con russi e ucraini insieme sono assolutamente non accettabili per i nostri concittadini» ribadisce.
«Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine militare. La prima e la seconda guerra mondiale sono cominciate come la guerra contro l'Ucraina. Nel periodo della Seconda guerra mondiale, ricordiamolo, non vi era nessun evento culturale tra Germania fascista e altri paesi. Adesso non possiamo accettare nessun evento dove ci sono i russi» continua.
Manifestazione fuori al San Carlo? «Abbiamo una comunità grandissima a Napoli, 25mila persone e abbiamo anche tanti profughi ucraini che avevano parenti anche a Bucha, Irpin, città distrutte, dove si trovano tanti morti - aggiunge il console -. Molti ucraini che vivono qui sono molto arrabbiati. Non sappiamo se ci sarà o no la manifestazione. Noi siamo a Napoli e rispettiamo tutte la leggi italiane. Se sarà possibile organizzare una manifestazione allora ci sarà. Gli ucraini sono molto arrabbiati, preoccupati».
Sullo spettacolo organizzato per raccogliere fondi in favore del popolo ucraino Kovalenko ribadisce: «Per adesso i ballerini devono prendere la loro decisione. Abbiamo una posizione molto netta. Anche i russi prendano la loro decisione, ma non possono usare questa guerra per le loro attività culturali. Non è accettabile fare eventi culturali non i russi».
«Appello a San Carlo e a ballerini? Noi viviamo in Europa, con i valori della democrazia e della libertà, ogni persona può fare attività culturali, sportive o altro. Ma dobbiamo anche sapere che c'è una responsabilità connessa a tutti gli eventi. È un diritto anche degli ucraini organizzare eventi con i russi in questo periodo terribile. Per questo presento immagini di cosa è successo a Bucha: per questo non è possibile organizzare per noi nessun evento culturale o sportivo quando abbiamo una guerra terribile e tante vittime».
«Non possiamo fermare uno spettacolo - aggiunge -, ma ognuno ha responsabilità, ogni istituzione, ogni persona importante sul piano della cultura e dello sport, non possiamo dire loro di fare o non fare eventi. Però in periodo di guerra non possiamo fare nessuna collaborazione tra ucraini e russi».
«I ballerini sono contro la guerra? Non ho visto nessuna informazione, dai ballerini russi. Non solo per il San Carlo ma anche in altri teatri presentare una lettera aperta per Putin o per le rappresentanze diplomatiche russe in Italia in cui affermano di essere contro la guerra. Per noi queste persone usano la bandiera Ucraina e la guerra per presentare i loro eventi. Non è accettabile. L'83% dei russi supporta la guerra» continua.
«Noi possiamo limitarci a presentare la nostra posizione - aggiunge -: non esistono eventi con ucraini e russi insieme. Abbiamo una guerra terribile, tanti morti tra cui donne e bambini. Sta accadendo in Europa, è successo in Ucraina, può succedere domani in tutti i Paesi, Italia, Polonia, Portogallo. Non possiamo giocare con la diplomazia adesso».
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