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Castellammare di Stabia. Capre e tori invadono il convento di Madonna della Libera

Castellammare di Stabia. Capre e tori invadono il convento di Madonna della Libera

Sos del Rettore-Guardiano, padre Vincenzo Ronga: «Fedeli spaventati». Escrementi mettono a rischio la "stagione dei matrimoni"

CASTELLAMMARE DI STABIA . Tori, mucche, capre invadono il convento e il santuario della Madonna della Libera a Castellammare di Stabia e i francescani si barricano per salvaguardare i fedeli e la "stagione dei matrimoni". Un disagio che va avanti da mesi e per il quale il povero rettore-guardiano, padre Vincenzo Ronga, ha invano finora chiesto aiuto all'Asl, ai politici locali, agli abitanti del vicinato. La mole e l'invadenza di tori e capre, che calano dai monti senza alcun pastore che se ne prenda cura, spaventa e mette in fuga i fedeli e le scie di escrementi che lasciano in giro rovinano la festa alle coppie di sposi che - a breve - diventeranno presenza quotidiana nel santuario, molto richiesto per la  bellezza della piccola chiesa e dei suoi affreschi dei Benedettini del X secolo, con una posizione privilegiata, in cima al monte Cataldo, e la vista panoramica sul Golfo.
Da ieri, quindi, padre Vincenzo Ronga ha apposto catene e recinzioni leggere per sbarrare agli animali le scale, il cortile e i luoghi di preghiera frequentati dai fedeli. "Sono mesi che chiedo l'intervento di Asl, autorità locali, e l'aiuto degli abitanti nostri vicini, ma troviamo disinteresse e ostilità diffusi - lamenta il padre Guardiano - Ogni giorno siamo costretti a un superlavoro per ripulire le scale e tutto intorno dagli escrementi che abbandonano gli animali. Due giorni fa una capra è entrata in chiesa e ha ridotto il pavimento a una stalla. Questo è un luogo di ritiro spirituale, qui si prega, ma da un po' di tempo anche i fedeli temono di raggiungere l'eremo. Ci troviamo costretti a sbarrare i cancelli, almeno negli orari di chiusura del Santuario''. Padre Vincenzo Ronga è molto amato, perché dal suo arrivo il Santuario dedicato alla Madonna della Libera, ha ripreso vita. Le scarse vocazioni, però, rendono difficile continuare ad assicurare la presenza dei francescani nello storico convento e i cittadini di Castellammare di Stabia sono spesso costretti a reclamare la loro permanenza perché sono frequenti le minacce di chiusura definitiva del sito religioso e lo spostamento dei frati in altre sedi.

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