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07 Aprile 2022 - 07:15
’OPERAZIONE Coinvolti nell’inchiesta i Dannier e Di Natale: sono vicini al clan Di Lauro. Asse per la droga tra i secondiglianesi e i narcos colombiani: 11 arresti
NAPOLI. I nuovi re del narcotraffico sempre più sotto assedio e nel mirino degli inquirenti finiscono ancora una volta i broker secondiglianesi vicini al clan Di Lauro. La guardia di finanza, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha eseguito all’alba di ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di undici indagati accusati a vario titolo di produzione, traffico e detenzione di stupefacenti. Le indagini, condotte dal gruppo Investigazione criminalità organizzata di Napoli, hanno fatto emergere un ingente traffico di hashish e cocaina sulla rotta Olanda-Spagna-Italia e consentito di individuare l’esistenza di due gruppi criminali che operavano con la collaborazione di cittadini sudamericani residenti nella penisola iberica. Nel corso delle indagini erano già stati sottoposti a sequestro oltre 600 chili di hashish e 12 di cocaina, nonché arrestati, in flagranza di reato, tre responsabili del trasporto. In manette sono così finiti Ferdinando Campanile, 36enne di San Giuseppe Vesuviano, Stefano Cerilli, 31enne di Sezze, Gianluca Del Vecchio, 38enne di Fondi, Massimiliano Del Vecchio, 38enne di Fondi, Mario Izzo, 55enne di Scafati, Mohamed Boughriba, 30enne della Tunisia, Vito Jordan Bosco, 46enne della Libia, Euliser Diaz Gaviria, 48enne della Colombia, Jorge Enrique Diaz Otalora, 52enne della Colombia, Alberto Lopez Naranjo, 57enne della Colombia, e Maria Janeth Ruiz Castro, 47enne della Colombia. Scorrendo l’elenco degli indagati - diciotto in tutto - si scopre però che nell’inchiesta sono coinvolto anche, seppur senza misure restrittive a carico, i secondiglianesi Tullio Dannier e Adolfo Dannier, padre e figlio, e Raffaele Di Natale, noto alle cronache cittadine per essere il cognato del ras Vincenzo Di Lauro. Tutti e tre, anche di recente, sono stati coinvolti in importanti indagini che hanno consentito di smantellare mastodontici traffici di droga. Quanto all’attività investigativa culminata nel blitz di ieri, i Dannier e Di Natale sono sospettati di aver tentato l’acquisto di un colossale carico di cocaina - ben cento chili di “neve” purissima - che sarebbe dovuto partire dalla Spagna.I fatti sarebbero avvenuti nell’aprile del 2018 e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la trattativa sarebbe avvenuta con i narcos colombiani con i quali i broker napoletani avevano preso contatto. L’affare non sarebbe però andato a buon fine per due motivi: difficoltà logistiche nel trasportare la sostanza a Napoli e il prezzo praticato dal cartello colombiano, 29.750 euro al chilo, ritenuto troppo esoso dai Dannier e da Di Natale. Dalle 428 pagine del provvedimento cautelare emergono però anche altre gravi contestazioni, come quella di aver detenuto illegalmente due pistole, spiccata a carico di Adolfo Dannier. Il figlio di Tullio Dannier tra dicembre 2017 e gennaio 2018 avrebbe poi preso parte al tentativo di importare dalla Spagna un carico di quasi una tonnellata di hashish. Anche in quel caso l’affare finì però per sfumare.
Nel riquadro l’indagato Tullio Dannier, 74 anni
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