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Ucciso dopo lite in discoteca: ergastolo per due ex Lo Russo

Ucciso dopo lite in discoteca: ergastolo per due ex Lo Russo

Luigi Mango e Gianluca Annunziata condannati in Appello, esclusa aggravante mafiosa

NAPOLI. Esclusa l’aggravante mafiosa, ma condanna all’ergastolo confermata con pagamento delle spese processuali a favore delle parti civili costituite. Così ieri i giudici di secondo grado si sono pronunciati nel processo a carico di Luigi Mango e Gianluca Annunziata, ex Lo Russo di Miano già detenuti per camorra. Sono ritenuti responsabili, ma non in via definitiva, dell’omicidio di Vincenzo Priore compiuto nella notte del 15 novembre 2012 in seguito a un litigio in discoteca. La vittima non era un delinquente e l’agguato, poche ore dopo, non è collegabile a contrasti tra clan. Per il procuratore generale Luigi Mango e Gianluca Annunziata, ex Lo Russo, dovevano essere condannati all’ergastolo confermando la sentenza di primo grado. Una dura requisitoria la sua il 10 marzo scorso nel processo per l’omicidio di Vincenzo Priore alle cui conclusioni si sono opposti gli avvocati difensori, mettendo in risalto le zone d’ombre nel racconto di alcuni pentiti. Gli stessi imputati, pur intervenendo sporadicamente in aula, hanno adombrato l’ipotesi di una sorta di congiura dei collaboratori di giustizia nei loro confronti: Mariano Torre, Antonio e Carlo Lo Russo, Claudio Esposito e, ultimo in ordine di tempi, Luca Covelli.

Ma l’impianto accusatorio in appello ha retto. La sfortuna di Vincenzo Priore fu di litigare in discoteca con le persone sbagliate: 2 rampolli dell’allora temibilissimo clan Lo Russo che di lì a qualche ora secondo l’accusa gli avrebbero presentato come conto un’atroce vendetta. Vittima di un agguato nel cuore della Masseria Cardone, a Secondigliano, il giovane non ebbe alcuna possibilità di scampo. Dopo un’interminabile e assai complessa attività di indagine, alla fine del 2019 finirono in manette i presunti responsabili dell’imboscata: Luigi Mango, cognato del ras di Miano Valerio Nappello, e Gianluca Annunziata, già detenuti e condannati per camorra e rackeNonostante i due presunti killer si siano sempre professati innocenti, entrambi in primo grado e in appello sono stati condannati dell’ergastolo. Per ben due volte la madre di Vincenzo Priore, che faceva domande in giro per scoprire chi fossero gli assassini del figlio, si recò dal pubblico ministero della Dda titolare dell’inchiesta. E nel 2014, la seconda volta, disse al magistrato inquirente: «Per le voci che ho sentito, il cognato di Valerio Nappello, Luigi Mango, è il responsabile della morte di mio figlio». La donna aggiunse che nella discoteca, in quella tragica sera, c’erano persone del gruppo Lo Russo e quindi suggeriva agli inquirenti di interrogare qualcuno dei “capitoni”

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