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Sei mesi senza assessori municipali, ultimatum del difensore civico

Sei mesi senza assessori municipali, ultimatum del difensore civico

NAPOLI. Sono passati oltre sei mesi dalle elezioni del 4 ottobre. Eppure le Municipalità sono ancora senza i loro assessori. Le trattative tra i partiti continuano ad andare a rilento. La rosa dei nomi è stata sfoltita. Ora per le quaranta poltrone ci sarebbero circa cinquanta nomi ma bisogna ancora trovare l’intesa nell’enorme maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi. Il Partito democratico ha chiesto almeno un assessore in ogni Municipalità, quindi dieci caselle. Il Movimento 5 Stelle ne vuole otto. Solo per citare i partiti maggiori. Poi c’è l’area della sinistra, quella di Azzurri per Napoli e Italia Viva, i deluchiani e a seguire tutte le liste e listarelle che hanno sostenuto l’ex rettore nella sua corsa a Palazzo San Giacomo. Trovare una mediazione, affidata a Carlo Puca, tra le richieste importanti dei grandi partiti e quelle delle piccole liste, è operazione assai complessa. Far trascorrere sei mesi, però, è davvero troppo. La nomina degli assessori spetta ai dieci presidenti ma nessuno di loro, senza un accordo generale a Palazzo San Giacomo, ha il coraggio di muoversi.

L’INTERVENTO DEL DIFENSORE CIVICO. È in questo scenario che arriva l’intervento del difensore civico. Giuseppe Fortunato che ha preso carta e penna e ha avvertito chiaramente le istituzioni comunali invitando formalmente «il Comune di Napoli e, per esso, i presidenti di Municipalità ad adottare gli atti obbligatori di nomina degli assessori delle dieci Municipalità e a comunicarli a questo difensore civico regionale entro quindici giorni dal ricevimento del presente invito», si legge nella missiva inviata da Fortunato al sindaco Gaetano Manfredi, ai presidenti delle dieci Municipalità e per conoscenza al presidente della Regione Vincenzo De Luca. La lettera è stata inviata da almeno quattro giorni. Ma non solo. La parte più pressante dell’avvertimento è quella che fa riferimento all’articolo 136 del testo unico degli enti locali secondo cui «Qualora gli enti locali, sebbene invitati a provvedere entro congruo termine, ritardino o omettano di compiere atti obbligatori per legge, si provvede a mezzo di commissario ad acta nominato dal difensore civico regionale». Sulla base di questa norma Fortunato ha avvertito: «In mancanza il difensore civico regionale provvederà a nominare apposito commissario ad Acta che, nei termini di legge, provvederà alle nomine con criteri prreventivi e oggettivi».

IL CASO QUINTA MUNICIPALITÁ. Insomma, il caso degli assessorini municipali è ormai scoppiato. La scorsa settimana c’è stata anche una protesta dell’opposizione nel consiglio della quinta Municipalità. Gli esponenti dei gruppi “Clemente sindaco”, “Forza Italia”, “Lega” e “Per Napoli”, un totale di sette consiglieri, hanno lasciato la riunione del consiglio municipale per protesta contro la mancata nomina degli assessori municipali «paralizzando l’effettiva funzionalità dell’Istituzione, privata del suo organo esecutivo. Gli elettori sono stati traditi - scrivono i sette consiglieri municipali che hanno perché, nonostante la coalizione vincente abbia stravinto al Comune, abbia stravinto in tutte le dieci Municipalità, abbia stravinto in Città Metropolitana, dopo quasi sei mesi non riesce ad indicare chi debba sedersi sulla poltrona di assessore Municipale, evidentemente molto meno preoccupata di dare un servizio ai cittadini di quanto non lo sia dal suo essere dilaniata internamente da lotte di potere, veti incrociati e insanabili contrasti non solo politici ma di interesse». Considerazioni che i sette consiglieri municipali (Salvatore Pace e Maurizio Malfitano per il gruppo Clemente, Antonio Culiers e Francesco Flores per Forza Italia, Emanuele Papa per la Lega, Cinzia Del Giudice e Valetnina Barbario per il gruppo per Napoli) hanno evidenziato anche in un esposto presentato poi in Prefettura.

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