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L’ex killer Privato: «Ho chiuso con la camorra»

L’ex killer Privato: «Ho chiuso con la camorra»

Partecipò al delitto dell’innocente Ruotolo e ora è tornato in libertà: «Vivo lontano da Napoli»

NAPOLI. «Ho chiuso con il mio passato delinquenziale. Ho scontato la condanna che mi è stata inflitta, trent’anni di reclusione, e quello che succede oggi a Napoli non è un qualcosa che mi riguarda». Rosario Privato (nella foto), ex killer e uomo del clan Alfano del Vomero salito alla ribalta della cronaca nera per il suo coinvolgimento nell’omicidio dell’innocente Silvia Ruotolo, rinvolgendosi al “Roma” mette in chiaro quelle che sono oggi le sue aspettative:

«Mi occupo di commercio nel settore dell’abbigliamento e non ho più nulla a che fare con la criminalità». La precisazione di Rosario Privato arriva all’indomani della notizia pubblicata dal nostro giornale in merito alla sua scarcerazione, maturata dopo quasi trent’anni di ininterrotta detenzione e una proficua collaborazione con la giustizia che ha contribuito allo sviluppo di decine di inchieste giudiziarie. L’ex fedelissimo del ras Alfano smentisce però di essere tornato a Napoli per trasferirsi in pianta stabile: «È vero che quando sono stato scarcerato, il 4 gennaio scorso, sono stato in città per alcuni giorni, ma fondamentalmente mi sono dedicato ad alcuni impegni lavorativi. Mi sono recato infatti al Cis di Nola per fare alcune collezioni, dal momento che oggi mi occupo di abbigliamento e ho due attività.

Dopo di che sono andato allo stadio con la mia famiglia per assistere alla partita Napoli-Barcellona. Abbiamo anche fatto delle foto a Mergellina, ma nulla di più. Né io né i miei familiari abbiamo alcuna intenzione di tornare a Napoli, oggi viviamo al Nord Italia e stiamo bene così». Rosario Privato afferma dunque di non aver fatto in alcun modo ritorno alla Torretta di Chiaia, suo quartiere di azione, ma di essersi limitato a fare qualche passeggiata nella zona del lungomare. Dopo pochi giorni ha poi fatto rientro nella sua nuova città, in una regione del nord. Prima di congedarsi, il 53enne ex killer si lascia andare a un’ultima considerazione: «Sia chiaro, comunque, che io oggi non ho nulla da nascondere. Ho già pagato per i miei errori»

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