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Estorsione da 125mila euro, condannati i quattro aguzzini

Estorsione da 125mila euro, condannati i quattro aguzzini

Pizzo alla caffetteria di Scampia, il pm aveva invocato pene fino 10 anni

NAPOLI. Con il vecchio clan Lo Russo ormai pressoché azzerato avevano deciso di mettere in piedi un gruppo criminale tutto loro. Il raggio d’azione di quest’ultimo non si sarebbe però limitato al quartiere Miano, ma avrebbe dovuto allargarsi fino alle confinanti zone di Scampia e Secondigliano. Un progetto “ambizioso”, ma che di strada ne ha fatta davvero poca: dopo aver deciso di imporre una tangente estorsiva da oltre centomila euro al titolare del “Caffè Europa”, i quattro aguzzini sono stati rapidamente arrestati e spediti in carcere. Ieri mattina si è concluso il processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato e per l’emergente clan è arrivata la prima sfilza di condanne.

Le richiesta della Procura non sono state però del tutto accolte dal gip di Napoli. Il giudice ha condannato Giovanni Scognamiglio, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, a 4 anni di reclusione e 8.000 euro di multa: una pena tutto sommato mite grazie al riconoscimento delle attenuanti equivalenti alle aggravanti. Pasquale Scognamiglio ha incassato 8 anni in continuazione con un’altra sentenza e 4.000 euro di multa, mentre Luca Isaia 6 anni e 4 mesi di reclusione, e 2.000 euro di multa. Evita la stangata anche Salvatore Ronga, difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina, che è riuscito a cavarsela con 6 anni e 8 mesi di carcere, e 2.000 euro di multa. In sede di requisitoria il pubblico ministero aveva invocato sei anni per Giovanni Scognamiglio e dieci anni a testa per gli altre imputati accusati dell’estorsione. Dopo i primi due arresti in flagranza scattati per Salvatore Ronga e Luca Isaia, la tegola giudiziaria era arrivata il 10 agosto scorso anche per gli altri tre che avrebbero preso parte alle “spedizioni” ai danni del bar “Caffè Europa”.

Il gip ha infatti disposto la custodia cautelare in carcere, oltre che per i primi due fermati, anche per Pasquale Scognamiglio, Giovanni Scognamiglio e Giuseppe Romano. Il gruppo di “abbasc Miano” era tornato a mostrare i muscoli dopo il recente azzeramento del rivale clan Cifrone. Sarebbe questo il contesto nel quale è maturata la cattura di Isaia e Ronga, arrestati in flagranza di reato con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosa. Dagli atti dell’indagine emergeva che l’obiettivo della spedizione estorsiva fosse il “Caffè Europa” di via Napoli Roma verso Scampia. Tra l’altro è proprio grazie alla testimonianza del titolare dell’attività che le indagini sono arrivate a una svolta. Il commando avrebbe preteso del commerciante la consegna di 125mila euro, suddivisi in rate da 5mila euro mensili, quale presunto residuo di un prestito di natura usuraria che il barista e la madre avevano contratto alcuni anni prima con l’indagato Giuseppe Romano. Quella che ne è scaturita è stata una spaventosa montagna di debiti, alla quale hanno poi fatto seguito numerose minacce

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