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Castellammare di Stabia. Nasce un museo per il Venerabile Arcivescovo monsignor Francesco Saverio Petagna

Castellammare di Stabia. Nasce un museo per il Venerabile Arcivescovo monsignor Francesco Saverio Petagna

Le Religiose della Congregazione dei Sacri Cuori hanno preparato un percorso di reliquie dell'amato religioso che per 17 anni protesse la veggente de La Salette

CASTELLAMMARE DI STABIA. Un libro dalla copertina verde raccoglie ai piedi della statua del vescovo dotto e santo di Castellammare di Stabia, Venerabile monsignor Francesco Saverio Petagna (1812-1878), le preghiere degli stabiesi che sperano in un miracolo e negli aiuti dal Cielo. “Ti prego per mio figlio, che possa trovare presto un lavoro”; “Ti supplico per mia figlia, che possa avere un bambino”; “Assistimi in questo intervento chirurgico...”; “Fammi guarire...”; “Devo fare una tac, fa’ che non sia nulla di grave...”: “Fa’ tornare lui, che mi ha spezzato il cuore...”. Così si prega nella cappellina delle Religiose dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, una delle congregazione di suore che monsignor Petagna fondò, oltre alle  “Compassioniste” e alle “Alcantarine”, tutte ancora presenti e attive a Castellammare di Stabia e nelle loro diverse sedi in Italia e all’estero. Ma sono le Religiose dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a custodire, dal 1871, i pochi ma preziosi oggetti appartenuti al vescovo Petagna, morto di leucemia poverissimo, avendo donato tutti i suoi beni in vita. Suor Giovanna, rappresentante legale e Superiora nella Casa Madre a Castellammare di Stabia, con l’infaticabile suor Marilena - affiancate dall’avvocato Pino Ruocco, che le aiuta nelle difficoltà amministrative -, posseggono le chiavi dei “tesori spirituali” del Fondatore. Nel convento di via Regina Margherita di Castellammare, un tempo, giovani donne venivano formate all’arte della sartoria, della tessitura e del ricamo più sopraffino, al tombolo e all’intaglio. La sala dove si lavorava con le macchine della Singer è rimasta inalterata. Costituisce l’ingresso del percorso museale che le suore stanno preparando per aprire quanto prima al pubblico questo scrigno di storia, di spiritualità e di cultura serbato a Castellammare di Stabia. Mobili di fattura pregiata conservano gli abiti indossati dal Venerabile Monsignor Petagna. Il suo scrittoio, il suo inginocchiatoio. Il cappello da vescovo e tutti gli oggetti e i suoi manoscritti in cui spicca il suo pregiato pensiero teologico, anteriore al Vaticano I. Il Vescovo santo subì un periodo di esilio in Francia (1860-66) e qui accolse sotto la propria guida spirituale Melania (Mélanie) Calvat , nota come una dei due “veggenti mariani” di Nostra Signora de la Salette, che conobbe a Marsiglia e che poi condusse a Castellammare di Stabia dove fu ospitata 17 anni. Qui Melania si dedicò a scrivere il “segreto” consegnato a lei e a Maxime Giraud dalla Vergine, durante le apparizioni del 19 settembre del 1846. Nel Museo dedicato a Monsignor Petagna c’è un bellissimo “Bambinello” appartenuto al vescovo di Castellammare di Stabia. Forse l’ultimo dei suoi “beni” che consegnò in fin di vita a un uomo al quale doveva un prestito.  Quella preziosa statuina passò poi nelle mani di monsignor Michele Vitale, parroco della Chiesa di San Bartolomeo apostolo a Sigliano, frazione di Gragnano. E costui la consegnò all’allora Vescovo di Castellammare di Stabia, Monsignor Felice Cece, che volle affidare il “Piccolo Gesù” alle Religiose dei Sacri Cuori, affinché lo ricollocassero negli ambienti dove era vissuto il suo originario possessore. Sono già molti i miracoli di guarigione attribuiti al Venerabile Monsignor Petagna, ma non ancora considerati di portata tale da consentire la sua beatificazione. Le spoglie del Vescovo stabiese sono custodite nella Cattedrale di Castellammare di Stabia dove si attende di poter presto celebrare il suo passaggio agli onori degli altari.

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