Cerca

Posto di blocco con mazzetta, stangata per sei agenti infedeli

Posto di blocco con mazzetta, stangata per sei agenti infedeli

Assolti in primo grado soltanto i pubblici ufficiali Moramarco e Santillo

NAPOLI. Abusando della divisa che indossavano avrebbero fatto capire al malcapitato autista di turno che sarebbe stato meglio pagare per non incombere in un salatissimo verbale: una contestazione, tra l’altro, che sarebbe scaturita da un’inesistente violazione al Codice della Strada. Dieci agenti in servizio alla sezione Polizia stradale di Napoli tra il 2013 e il 2014 si sarebbero così a vario titolo resi protagonisti di nove episodi di concussioni, tutti consumatisi lungo la strada statale 268, la cosiddetta “Vesuviana”, e ai danni degli autisti della ditta Coimp di Casoria. Ebbene, ieri pomeriggio, al termine di un articolato iter dibattimentale, si è concluso il processo di primo grado celebrato con il rito ordinario e quella inflitta è stata una sfilza di condanne: ben sei, a fronte di sole due assoluzioni. Il tribunale di Nola, dando ampio accoglimento alle richieste di pena avanzate dalla pubblica accusa, ha condannato a sei anni di reclusione a testa Giovanni Laezza, Pasquale Golino, Corrado Mazzarelli e Antonio Pezzella. Giuseppe Vallone e Vincenzo Caianiello sono stati invece condannati a sette anni ciascuno, ma in continuazione con un’altra sentenza. L’impianto accusatorio si è invece sgretolato in ordine alle posizioni degli agenti Giuseppe Moramarco, difeso dall’avvocato Giampaolo Galloro, e Gennaro Santillo: entrambi assolti da tutti i capi di imputazione formulati a loro carico. La difesa di Moramarco ha in particolare posto l’accento su alcune incongruenze emerse dai racconti delle vittime, ritenendole tra l’altro potenzialmente imputate in un procedimento connesso per corruzione.

Per gli altri sei poliziotti, ferma restando comunque la presunzione di innocenza fino all’eventuale condanna definitiva, gli elementi ndiziari emersi dalle intercettazioni si sono rivelati fin qui schiaccianti e pertanto sono stati condannati con pene fino a sei anni di reclusione. L’inchiesta che ha portato gli otto “stradalini” alla sbarra era arrivata al primo punto di svolta nel 2015, quando la Procura di Nola riuscì a ottenere l’emissione di un’ordinanza cautelare per alcuni degli agenti, tutti indagati per il reato di concussione. Dei dieci pubblici ufficiali finiti sotto inchiesta, alcuni subirono il divieto di dimora, altri la sospensione dal servizio. Nessuno finì comunque in arresto.

I fatti di cui gli uomini della Stradale hanno dovuto rispondere in tribunale si sarebbero consumati tra il 2013 e il 2014, quando nel corso di alcuni posti di controllo effettuati su alcuni svincoli della Ss 268 si fecero consegnare del denaro abusando della divisa che indossavano. Stando a quanto emerso dall’inchiesta, le somme sarebbero state piuttosto contenute, tra i 20 e i 50 euro, e solo in un caso l’autista vessato avrebbe consegnato agli agenti la somma di 160 euro. Qualora la vittima di turno non avesse accettato la “proposta” sarebbe tornata a casa con un verbale per aver violato il Codice della Strada. Nel mirino degli agenti della Stradale sarebbero poi puntualmente finiti i mezzi ditta Coimp Srl.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori