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19 Aprile 2022 - 07:49
Omicidio fuori lo stadio, il 25enne in passato era anche vicino agli Iadonisi
NAPOLI. Tanto tuonò che piovve. Nei giorni scorsi la tensione a Pianura era salita enormemente tra ripetute stese in via Torricelli e appostamenti di cecchini sui tetti degli edifici (come riportato in esclusiva dal nostro giornale), cosicché qualche attento investigatore temeva che a Pasqua potesse scapparci il morto. Così è successo e a pochi minuti dalla mezzanotte (tra sabato e domenica) due killer hanno ucciso tra la folla Enrico Marmoreo, 25enne ritenuto legato al gruppo Esposito-Marsicano-Calone-Ciotola, in guerra da alcuni anni con i Carrillo-Perfetto. Ma la pista dello scontro diretto, al momento la più seguita, non è l’unica. Al vaglio c’è anche l’ipotesi che il giovane avesse compiuto uno sgarro ai clan di Fuorigrotta o che addirittura l’omicidio sia collegabile alla faida tra i Troncone e i Sorianiello (considerati alleati con i Cesi-Iadonisi e i Baratto-Bianco). In passato infatti il napoletano di via Caravaggio (nella parte bassa, quindi più vicina al rione Traiano) sarebbe stato vicino agli Iadonisi. Le indagini sull’ultimo delitto di camorra sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli e dai colleghi della compagnia Bagnoli, i quali stanno analizzando le immagini registrate dalle telecamere di piazza Gabriele D’Annunzio e dello stadio Maradona, oltre a cercare tutti i potenziali testimoni dell’agguato.
Enrico Marmoreo non era solo nei minuti precedenti, ma per ora non sarebbero stati identificati gli amici o i conoscenti con cui si intratteneva. A quanto sembra, si sarebbe rimesso in macchina per allontanarsi dalla zona e proprio allora sono entrati in azione gli assassini. Erano le 23,45 di sabato quand’è scattato l’allarme e sul posto si sono precipitati i carabinieri della compagnia di Bagnoli, i quali avevano appena ricevuto la segnalazione che in piazza Gabriele D’Annunzio a poca distanza dallo stadio Diego Armando Maradona, lato Curva B, c’era stata una sparatoria. Era vero: poco prima almeno 2 uomini avevano compiuto l’agguato mortale, uno dei quali aveva esploso diversi colpi d’arma da fuoco.
I militari hanno trovato all’interno della sua Fiat 500 e già privo di vita Enrico Marmoreo, nato a Napoli il 22 agosto 1996, già noto alle forze dell’ordine e arrestato nel 2015 per il possesso di un notevole quantitativo di droga. Era stato centrato da 8 proiettili calibro 9x21 tra la testa e il corpo. L’ipotesi più accreditata al momento è che la chiave dell’indagine matrice dell’omicidio si trovi a Pianura, dove negli ultimi tempi Enrico Marmomeo si vedeva spesso e avrebbe stretto rapporti con esponenti del gruppo Esposito. In passato invece veniva indicato dagli investigatori come vicino agli Iadonisi del rione Lauro di Fuorigrotta. Ma non era affiliato a clan (va precisato). Proprio le vecchie amicizie portano gli investigatori a non escludere la possibilità di un collegamento con la guerra tra i Troncone e i Sorianiello costata la vita a Capiodanno scorso a Salvatore Capone, legato agli Iadonisi e anni prima agli Esposito di Bagnoli
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