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20 Aprile 2022 - 07:00
NAPOLI. Non è più un giallo il ferimento di un 30enne napoletano di Secondigliano e già noto alle forze dell’ordine, ma senza collegamenti con la criminalità organizzata: Luigi De Falco (nella foto). Il venerdì santo e il giorno di Pasqua hanno portato luce nella vicenda con un clamoroso colpo di scena. Innanzitutto, grazie alle indagini dei poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Secondigliano coordinati dalla procura ordinaria, sono stati sottoposti a fermo i due presunti responsabili dell’accoltellamento: due giovani della zona senza legami con clan, un 20enne e un 17enne, figli di un operaio e di un piccolo pregiudicato. Mentre il ferito ha firmato le dimissioni dal Monaldi, dov’era ricoverato per le gravi ferite riportate, ed è andato sotto casa della madre minacciandola di farle del male se non l’avesse accolto in casa.
Non era la prima volta e gli agenti di una Volante del commissariato, accorsi sul posto, lo hanno arrestato in flagranza per stalking. La donna in passato aveva già denunciato il figlio per lo stesso motivo. La vicenda è cominciata il 7 aprile scorso, quando Luigi De Falco è stato accoltellato al torace in corso Italia a Secondigliano ed è finito all’ospedale Cardarelli prima di essere trasferito al Monaldi. Gli investigatori hanno subito capito che il ferimento era stato provocato da un violento litigio, cosicché gli investigatori di Secondigliano rapidamente hanno individuato i presunti responsabili e la procura ha emesso nei loro confronti un decreto di fermo eseguito venerdì scorso.
Luigi De Falco è stato soccorso in strada e trasportato inizialmente al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore per essere poi in nottata trasferito al Cardarelli a causa della gravità delle sue condizioni e poi spostato ancora al Monaldi. Ma la domenica di Pasqua ha deciso di andare via, ha firmato le dimissioni com’è suo diritto e si è recato a casa della madre, insistendo per entrare nonostante il parere contrario della donna (che avrà avuto le sue buone ragioni). Risultato, è finito in manette.
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